Percorso

Tavolara, il festival è servito

Il festival nato nel 1991 è divenuto uno degli appuntamenti più importanti del panorama nazionale, “sarebbe ingiusto paragonarlo agli altri eventi cinematografici isolani, molto più giovani, e ancora in fase di assestamento" ha osservato Antonello Grimaldi, che però ci tiene a sottolineare “grazie all'alleanza fra tutte le quattro isole (Tavolara, La Maddalena, l’Asinara e Carloforte)  il progetto ha  ricevuto il riconoscimento della Presidenza della Repubblica”.

Il festival di Tavolara con quello de La Maddalena ha però un punto in comune: l’anima femminile. Se il successo de “La valigia dell’attore ” è in gran parte dovuto all’intraprendenza della infaticabile Giovanna Gravina, “Una notte in Italia” è figlio dell’ottimo intuito e delle straordinarie capacità comunicative di Piera Detassis. Anche in questo caso il talento femminile si è unito con quello maschile .
 
Piera DetassisE’ Grimaldi a ricordare: “Nel 1991 venni accompagnato sull’isola da Marco Navone e da Santi Maurizi, volevano fare un concerto sull’isola. Ma a me venne subito l’idea del cinema e in breve tempo organizzammo una serata per la presentazione  de “La stazione" di Rubini . Fu un successo. L’anno successivo portai sull’isola un amica giornalista, Piera Detassis, che si fece subito ammaliare dal favoloso incanto di Tavolara e insieme demmo avvio alle successive edizioni”. Ed è la Detassis a confermarlo.
"Mi divertì subito l’idea di raccogliere il pubblico davanti a uno schermo posto in una piccola isola che si poteva raggiungere solo con un traghetto. Accettai l’invito per il gusto di collaborare con un gruppo di amici, certamente non per interesse, perché mi sembrava un'iniziativa davvero speciale e originale, magica".  Sono passati 17 anni e ogni anno nel mese di luglio la magia si ripete. Nel frattempo la sua direttrice artistica ha fatto tanta strada:  da semplice inviata a direttrice di Ciak , sino alla recente nomina a coordinatrice del Festival di Roma.
 
Piera Detassis e Antonello GrimaldiDunque, quando quest’anno Neri Marcorè, nella veste inedita di presentatore, accompagnato dalla colonna sonora de “Il padrino”  ha annunciato dal palco di Tavolara: “Ecco a voi la donna più potente del momento”  è stato evidente per tutti che non si trattava di Condooleza Rice, ma di Piera Detassis.
Al contrario della Gravina che preferisce “tramare” dietro le quinte, la  Detassis sul palcoscenico si muove con disinvoltura, duetta divertita con Marcorè e scherzosamente tenta di ripararsi dalle sue velenose frecciate.
 
A cinemecum ha confessato: “Non mi sento una donna di potere e non lo sono, mi sentivo molto più libera quando facevo l’inviata; ho fatto carriera ma sono stata guidata esclusivamente dalla passione per il cinema, che ho studiato a Parigi; ho sempre voluto scrivere e non ho mai desiderato fare la regista”. Quando parla ti punta addosso la luce fredda dei suoi potenti occhi azzurri che non accettano repliche, ma è difficile crederle e si capisce che rifiuta il titolo di donna di potere proprio per tutti i mal di testa che quel potere le comporta. A lei che ha iniziato a occuparsi di cinema solo per passione, ora è affidata la riuscita del Festival di Roma, del quale potrà occuparsi da una cabina di regia privilegiata, quella di direttrice del mensile di cinema più venduto in Italia.

Peter Marcias Che sia il potere o la passione fatto sta che grazie alla Detassis quest’anno sull’isola di Tavolara si è riunito il gotha del cinema italiano per festeggiarne la riscossa.
E di tale riscossa non poteva esserci un simbolo più alto: quel Domenico Procacci che dal 1991 molto volentieri presta i suoi film al festival e al quale si deve in gran parte il rinnovamento del nostro cinema. Attorno a lui si sono raccolti registi e attrici che coordinati da Grimaldi e dalla Detassis  hanno affrontato e condiviso davanti al  pubblico della piazzetta di Porto San Paolo i temi più caldi del cinema italiano.
 
Ed è sempre grazie alla “ donna più potente del momento” se la Sardegna non ha fatto solo da cornice scenografica al festival ma ne è stata anche protagonista con la proiezione di due film: “Tutto torna” di Enrico Pitzianti, che la Detassis ha definito  “straordinario, un film che promette parecchio sul futuro del regista cagliaritano” e “Un attimo sospesi" di Peter Marcias, scelto a Tavolara per l’anteprima mondiale.  E fa un certo effetto vedere il nostro giovanissimo regista, che ha esordito nel 2000 con il terzo premio a "Cagliari in corto", aggirarsi fra i tavoli dell’hotel Castello di Porto San Paolo, insieme a personaggi del cinema italiano come Scamarcio, Procacci e  Ozpetek per fermarsi di tanto in tanto a scambiare quattro chiacchiere con le più belle attrici ospiti del festival. Sarà anche vero che, come sostiene Ozpetek, per diventare regista ci vuole una grande passione ma è indiscutibile che  nel mondo del cinema le public relations contano. Eccome se contano. Chiedetelo alla Detassis, che della comunicazione ha sempre fatto un suo cavallo di battaglia e che per le prossime edizioni del festival ha promesso maggiore attenzione per i film “ invisibili” e più spazio per le anteprime.
 

INTERVISTA A PIERA DETASSIS



INTERVISTA A ANTONELLO GRIMALDI



INTERVISTA A PETER MARCIAS

 

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