Percorso

Le "visioni" di Cabiddu

Il direttore artistico del concorso video legato al Coast Day racconta i temi centrali della manifestazione organizzata dalla Conservatoria delle Coste. "Il tentativo è quello di trovare il... rumore del mare". C'è tempo fino al 22 ottobre. di Alessandra Manconi

Le coste della Sardegna

Arriva, alla sua prima edizione, il concorso “Visioni sulla costa”, organizzato dalla Conservatoria delle Coste e dall’Associazione Culturale Backstage. Nasce per affiancare il Coast Day, un’iniziativa volta alla sensibilizzazione in materia di conservazione e valorizzazione delle coste.

Dal 25 al 2 novembre, a Cagliari e nel resto della Sardegna, si articolerà una manifestazione ricca di eventi, proiezioni e mostre. Il concorso prevederà tre sezioni: cortometraggi, video fatti con il cellulare e fotografia. La premiazione sarà organizzata nella giornata conclusiva: per ogni sezione vi sarà un prescelto che vincerà  300 euro e solo ad uno di essi verrà assegn ato il “Premio delle coste della Sardegna”, quale ulteriore riconoscimento speciale.
 
Le opere potranno essere in bianco e nero o a colori e frutto del lavoro individuale o di gruppo e dovranno essere consegnate entro il 22 ottobre. La giuria sarà composta dal direttore artistico, ossia il regista Gianfranco Cabiddu, dai rappresentanti dell’associazione Backstage, dalla Conservatoria delle Coste e da alcuni esperti nel campo delle arti visive. Non si cercano belle immagini ma vuote.
 
Gianfranco CabidduAl contrario: interessano “la forza, la capacità di emozionare o di far riflettere, la tecnica innovativa, il significato del luogo scelto come protagonista”, come evidenzia il bando stesso. Per i temi c'è la più ampia libertà: dai paesaggi ai mestieri, le dune, la profondità del mare, la metafora del confine, così come lo svago.
 
Ad entrar meglio nell’ottica di “Visioni sulla costa”, ci aiuta Gianfranco Cabiddu.
 
Perché affiancare al Coast day un concorso?
Si vuol far sì che attraverso il cinema amatoriale la gente si abitui a guardare le coste e ad averne coscienza, uno sguardo innamorato o indignato, uno sguardo attivo dal basso, quindi in linea col lavoro della Conservatoria.
 
In ”Visioni sulla costa” interverrà anche l’attrice Caterina Murino... in quale ruolo? Farà parte della giuria?
Caterina sarà una sorta di testimonial, per via della sua interpretazione all’ultimo film di Richard Brock, pellicola girata sulle coste della Sardegna e con sofisticate riprese dall’alto fatte in elicottero. In occasione della manifestazione verrà proiettato un film di Brock “The Living Planet”.
 
Caterina MurinoRecentemente lei è stato il direttore artistico di "Creuza de Mà", per il progetto "Le isole del cinema". C'è un collegamento tra questi due eventi?
Sì, l’impegno nell’idea centrale di realizzare le isole del cinema e quindi mettere in scena numerose manifestazioni, in modo da far conoscere i posti per quello che sono, non luoghi e paesaggi semplicemente da colonizzare. Il tentativo è quello di cercare un filo che leghi le cose e quel filo potrebbe essere semplicemente il rumore del mare...
 
Dunque, esistono nella realtà isolana, degli eventi che non sono spettacolo fine a se stesso. Son momenti legati, appunto, da un filo, attimi che danzano tutti con una stessa musica. Musica di onde, rumore di ciottoli, quando l’acqua li smuove.  L’obiettivo non è aggiungere un concorso nel panorama odierno, quanto piuttosto stimolare una percezione non distratta. L’obiettivo è quello di utilizzare le arti visive per entrare in contatto con quella linea di confine, quella che separa ciò che è umano da ciò che è natura. “Visioni sulla costa” è un viaggio, in cui quella linea diventa un binario che ci porta là dove il nostro sguardo sia in grado di arrivare. Buon viaggio allora. Buone visioni, dunque.
 
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