Percorso

Editoriale - Legge sul cinema e Film Commission

di Enrica Anedda


 Non sembra vero, ma il piccolo mondo cinematografico sardo riserva ogni giorno qualche sorpresa. Siamo felici che le ultime notizie abbiano animato sempre più il dibattito nel nostro sito; tuttavia i toni e i contenuti a volte troppo forti e soprattutto le offese spesso guastano il piacere della discussione e del confronto. In molti si sono lamentati e noi facciamo appello alla sensibilità di ognuno per evitare di costringerci alla eliminazione dei commenti. Non sarebbe giusto nei confronti di quanti nel sito trovano spazio per esprimere civilmente le loro idee, che vorremmo continuare a pubblicare,   senza censure o preferenze, così come abbiamo sempre fatto.

Qualcuno si è lamentato anche della nostra linea polemica nei confronti della Legge/cinema. Sono pertanto necessari alcuni chiarimenti. Come più volte ribadito, crediamo sia meglio una legge del vuoto normativo, tanto che, fra sito e televisione, siamo quelli che più ne hanno parlato. Non possiamo però nascondere le nostre perplessità. Ciò che ci fa rabbia è che noi, sin dalla prima bozza della proposta di legge, abbiamo manifestato le stesse critiche che oggi si stanno abbattendo sulla legge. Soprattutto avevamo suggerito ai rappresentanti politici di confrontarsi con le altre realtà già esistenti prima di prendere delle decisioni, poi rivelatesi vecchie e superate.

Al tempo eravamo stati considerati dei guastafeste, oggi siamo alla ricerca di qualcuno che voglia parlare bene della legge. Forse ci si è resi conto che alla fine è tutta la comunità a dover fare i conti con la situazione attuale. Non possiamo rimanere indifferenti alle parole di Grimaldi, che giunto nella sua isola in compagnia di Moretti, ha dichiarato: “la legge è un fallimento”. Nessuna voce contraria si è levata, forse perché il contesto era “politically correct”.

Non cambiamo idea sulla Film Commission. E’ nata male e senza rispetto per la stessa legge, che pure qualche spunto interessante lo offre, come quello della nomina di un direttore autorevole;  lo stiamo ancora aspettando mentre ancora sono ignote le intenzioni della Giunta, specie dopo l’ultima modifica sulla partecipazione regionale, non piu’ maggioritaria.

 A dicembre Cinemecum intervistò la prof. Mongiu, Assessore regionale alla Cultura, non sapeva nulla dell’ emendamento e assicurò che la Film Commission sarebbe rimasta pubblica. L’emendamento era da tempo nella finanziaria e nel frattempo, come sapete, è passato.

Recentemente ho avuto il piacere di  rincontrare l’assessore; è apparsa parecchio dispiaciuta per il fatto che non sia passato l’ emendamento per i fondi di rotazione e non possiamo fargliene una colpa personale per quanto è stato fatto quando ancora non era in giunta, ma vorremmo che ora si prendessero provvedimenti per non disperdere i fondi per i lungometraggi.

Riguardo alla Film Commission, l’Assessore mi ha spiegato che la modifica era necessaria per questioni tecniche, e che la Film Commission continuerà a rimanere pubblica ma non ha espresso una opinione precisa e non è stata chiara sul progetto della giunta, che sembra ancora confusa: sarà una fondazione? In che modo sarà un ente a partecipazione pubblica? Hanno aderito altri enti pubblici? Quali? Intanto  a dicembre scadeva l’appalto dei servizi di Film Commission ad Arte Video, non sappiamo se il contratto è stato onorato sino in fondo e se è stato prorogato (?) nel frattempo però il suo amministratore  è indagato per turbativa d’asta nell’affare Saatchi and Saatchi che coinvolge il consorzio Sardinia Media Factory di cui fa parte anche ArteVideo. Siamo fortemente garantisti e crediamo nel principio d’innocenza, dunque ci asteniamo dall’esprimere opinioni sul procedimento penale in corso ma non possiamo tacere sul fatto che ArteVideo ci è sempre sembrata troppo presente in tutte le attività regionali relative agli audiovisivi, a discapito di altre società e associazioni altrettanto meritevoli.
 
Gli articoli di Cinemecum sulla film commission:
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