Percorso

Cinema, mare e musica

Mix vincente ed esplosivo per "Creuza de Mà". Ricco di appuntamenti e di sorprese, il Festival di Carloforte quest'anno ha conquistato proprio tutti: turisti, carlofortini e appassionati. di Enrica Anedda

Nada, Quatriglio e CabidduCi sono alcuni film con un finale che ci lascia in sospeso, di quelli che non vorresti finissero proprio in quel momento. Allo stesso modo si è concluso quest’ anno il festival “Creuza de Mà” a Carloforte, lasciando la sensazione di qualcosa di incompiuto, dopo l’ultima proiezione del documentario “Il mio cuore umano”, della regista Costanza Quatriglio, tratto dall’omonima autobiografia di Nada. Un film semplice con un grande pregio: colpisce direttamente al cuore e suscita forti emozioni. Merito della regista, ma soprattutto della cantante, una diva sui generis che ha sublimato con grande coraggio il privilegio regalatole dalla vita: potersi esprimere con le parole, con la musica e ora anche con le immagini, portando nel film tutta se stessa con il suo intenso e sofferto rapporto con la madre. Tanto che al termine della proiezione è scoppiata in un mare di lacrime davanti al folto pubblico, che non smetteva di applaudire e che avrebbe voluto rivolgerle delle domande, scambiare delle impressioni, avere delle spiegazioni.

Gianfranco CabidduEcco, forse questo è mancato al Festival “Creuza de Mà”: la possibilità per il pubblico di interagire con gli ospiti. Per il resto abbiamo pochi appunti da rivolgere a Cabiddu. La sua scelta di dedicare questo tragitto del circuito delle Isole al tema della musica da film, si sta rivelando, anno dopo anno, sempre più azzeccata per coniugare cultura e turismo. Al termine del concerto del violinista Alexander Balanescu nella suggestiva cornice rocciosa di Capo Sandalo, il regista non ha potuto fare a meno di gioire:  "Carloforte è esplosa, mai mi sarei aspettato che centinaia di persone si avventurassero sin qua per godere il concerto”, (n.d.r cinque minuti a piedi fra le rocce impervie).
Tutte le iniziative del Festival sono state apprezzate, tanta gente inizia a pianificare le vacanze a Carloforte in questo periodo, per non perdersi il festival, molti altri sono arrivati da tutta la Sardegna riempiendo le strade e i traghetti”. E proprio su un traghetto, adibito a cinema, si sono svolte le proiezioni notturne della giornata, in un' atmosfera davvero unica. Iniziativa riuscita grazie anche alla collaborazione dei carlofortini con i quali oramai gli organizzatori hanno raggiunto un ottimo feeling.

Cinema sul traghettoUn calendario fittissimo che terminava a tarda notte ed ha avuto un appuntamento, quello per la presentazione e proiezione del film “Sulla mia cattiva strada” di Teresa Marchesi su De Andrè, anche la domenica mattina. Troppi? Un dubbio degli organizzatori che però mette in croce anche il cronista, il quale in poche righe, deve riassumere decine di appuntamenti. Ne segnaliamo così solo alcuni. Fra tutti, la proiezione delle comiche di Buster Keaton musicate dal vivo dal gruppo de “I comparetti di Paddeu", composto da Pierfrancesco Loche, Maurizio Rizzato e Danilo Cherni. Un momento leggero e divertente, ma di grande qualità che ha permesso a tanti di scoprire o riscoprire il grande comico americano e così avvicinare piacevolmente il pubblico al cinema muto classico.
Interessantissimi gli incontri con i musicisti ospiti, tra i quali ci saremo aspettati di trovare anche quelli sardi che sognano di fare musica da film, e tanto avrebbero potuto imparare e capire dalle parole di Mario Pagani e Theo Teardo.

''Il Divo''Quest’ ultimo in particolare, musicista di punta nel cinema italiano, (“La ragazza del lago”, Il Divo” e tanti altri) ha spiegato come la musica sempre più stia acquistando autonomia dal film e come si stia evolvendo il rapporto fra regista, montatore e musicista. Sopratutto come quest’ ultimo pian piano si stia conquistando spazi sempre maggiori nelle scelte complessive del film, grazie al riconoscimento dell’ importanza della musica. Curioso il rapporto con la musica da repertorio con la quale Teardo ha confessato di divertirsi immensamente modificandola e trasformandola al servizio del racconto (v. “Il Divo”). Stimolanti anche le dichiarazioni di Mario Pagani (nel cinema ha collaborato spesso con Salvatores e a Carloforte ha presentato “L’ultimo Pulcinella" per la regia di Marizio Scaparro, con Massimo Ranieri) che grazie alla pubblicità ha imparato a lavorare con i tempi stretti delle scene cinematografiche; nel musicare un film, infatti, pensa come prima cosa, dopo la lettura della sceneggiatura, al ritmo giusto e poi al resto.

NadaQuel ritmo che in tanti hanno potuto gustare nel suo concerto e in quello di Teho Teardo assieme a Balanescu. Perché questo è il bello di “Creuza de Mà”: dopo le parole e le immagini, tanta bella musica sotto un cielo stellato in mezzo ad un mare incantato.

Perché come ha esclamato Nada ai microfoni di Cinemecum: "quì è bellissimo e ci vorrei venire a vivere”. Noi speriamo che almeno torni, magari con una troupe per girare un altro film di qualità…

Vai alla galleria fotografica di Eugenio Schirru e a Nada nei video di Cinemecum

 

 foto: internet, Eugenio Schirru

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