"Simon Konianski" di Micha Wald
![''Simon Konianski'' locandina ''Simon Konianski'' locandina](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/konianski/konianskiloc.jpg)
Tema della pellicola: la Shoah e soprattutto le generazioni successive a quella dei figli dei superstiti della Shoah, trattata anche in questo caso con la chiave comica tipica dell’umorismo yiddish dell’ebraismo dell’est Europa. Una pellicola a metà strada tra “Train de Vie” per la comicità e “Ogni cosa è illuminata” per i colori e il tema del viaggio alla ricerca delle proprie radici culturali e familiari. Una pellicola non direttamente sulla Shoah ma sulla percezione della Shoah nel mondo ebraico di oggi. In particolare, una pellicola che affronta le dinamiche differenze tra due generazioni successive alla generazione della Shoah: da un lato la generazione dei figli dei superstiti, rappresentata, con il personaggio di Simon Koniaski, come una generazione “distratta”, non sempre attenta a ascoltare i racconti dei propri genitori e a ricordarli e soprattutto a tramandarli.
![''Simon Konianski'' ''Simon Konianski''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/konianski/konianski1.jpg)
Ma il punto cruciale del film arriva quando il vecchio padre di Simon, all’improvviso, muore. E muore con un ultimo desiderio: essere seppellito nella sua terra natia, l’Ucraina . Ed è cosi che inizia l’avventura: un viaggio in auto di Simon, del figlio, dello zio e della zia con il cadavere nascosto nel bagagliaio alla volta dell’Ucraina. Un viaggio che dai colori e dai suoni e dalle spassose gag richiama molto il viaggio che compie il giovane Jonathan in “Ogni cosa è illuminata”.
Passaggio obbligato di questo viaggio, una visita al campo di sterminio di Majdanek, dove il papà di Simon fu deportato. Un luogo dove Simon non sarebbe mai voluto entrare e che all’improvviso si ritrova a dover visitare a fianco del suo Bambino. Un punto cruciale, perché è così, in quel luogo oggi vuoto e silenzioso nei suoi pochissimi visitatori che Simon comprenderà il dolore del padre e la sua lotta per la memoria.
![''Simon Konianski'' ''Simon Konianski''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/konianski/konianski4.jpg)
Dall’ebreo filo palestinese antisionista al padre apparentemente di idee di destra che poi si scopre essere stato partigiano comunista con l’armata rossa nei mesi precedenti la sua deportazione nei lager, fino agli ebrei della Polonia di oggi (pochissimi) o addirittura della Russia (ancora meno) costretti a divertirsi “blindati” per paura di sicuri attentati alla loro persona .
Ancora una volta, una sana autocritica, e ancora una volta una commedia per ridere, ricordare e soprattutto pensare. Pensare al mondo ebraico, fatto di: buoni, cattivi, gente di destra, di sinistra. Insomma, persone normali.