Percorso

Pochi (ri)passi d'estate

di Clara Spada

''Il Divo'', locandinaIn questa torrida estate che non accenna a finire, neppure il sollievo dell'aria condizionata di un cinema per carenza assoluta di film da vedere. Soltanto un ripasso di pellicole già note e magari perse nelle piogge invernali. E' quanto è stato offerto, gratuitamente e con lodevole iniziativa, dalla Provincia di Roma nel cortile della sua sede accanto a piazza Venezia agli accaldati superstiti cittadini ben lieti di assistere ad un programma ben nutrito. Un film per sera ed ecco, in breve, il resoconto di quelli che ho visto.


IL  DIVO
Un film a suo tempo mancato o inconsciamente rifiutato è l'acclamata superpremiata opera del regista Paolo Sorrentino, definita "film biografico". Di Andreotti. Con l'eccezione delle eccellenti Piera Degli Esposti e Anna Bonaiuto, segretaria famosa la prima e moglie sempre invisibilmente presente la seconda, nonché la breve e semincomprensibile apparizione della fascinosa Fanny Ardant, tutti gli altri interpreti di personaggi ultranoti sembravano una versione tragica del Bagaglino. Che dire di Toni Servillo, attore grandissimo, ridotto ad un immobile vecchio ET ingoiatore di aspirine? Niente, no comment. Il dialogo ripropone battute straconosciute e dolorosi ricordi di ammazzamenti recenti e recentissimi, intervallati da un Cirino Pomicino svolazzante tra dame annoiate, stelline danzanti e esibizioni di lap dance.

''Caos Calmo''', locandinaCAOS  CALMO
Per l'ottima regia di Antonio Luigi Grimaldi un film che esplora le reazioni al dolore confezionato in modo interessante.
 
Anche se riprende quasi in fotocopia  il temadi "Conoscere una donna" scritto  da Amos Oz. Dopo l'improvvisa morte della moglie, Nanni Moretti (che come suo solito interpreta sé stesso) trascorre le sue giornate di fronte alla scuola della figlioletta. Lascia lavoro, interessi, amici, e sta lì in attesa della campanella d'uscita a metabolizzare il suo lutto. Colleghi, amici, parenti, ex amanti vanno da lui e, invece di scuoterlo, gli riversano addosso i loro problemi pubblici e privati. Soltanto la bambina, con la sua ingenuità, lo riporta alla vita reale.
Un cast ricchissimo e interessante, da Valeria Golino a Silvio Orlando, da Alessandro Gassman (ottimo) a Alba Rohwacher. E Isabella Ferrari in una scena di sesso scatenato, tra sogno e realtà, talmente superflua che sembra presa da un altro film.

''Giu' al nord''', locandinaGIU'  AL  NORD
Rinfrescante commedia francese ben confezionata dal regista Dany Boon e gradevolmente interpretata da Kad Mened, Dany Boon e una folta schiera di contorno.
"Chi viene qui piange due volte: quando arriva e quando parte" è l'affermazione degli abitanti di un paesino al nord della Francia in cui viene trasferito Philippe, impiegato delle Poste. Julie, moglie depressa e desiderosadi Costa Azzurra, si rifiuta di seguirlo in una località così sperduta, gelida e desolata come la immagina.
 
Ma la realtà è ben diversa, anzi piacevolmente gradevole e accogliente. Philippe, quando decanta i pregi degli abitanti e del folklore locale, non viene creduto. "So quanto soffri..." sospira Julie. Inventa quindi, per far felice la moglie, una vita tremenda e piena di disagi a non finire. Finché...

''In questo mondo libero''', locandinaIN  QUESTO  MONDO  LIBERO
Ken Loach è un regista duro. Come duro è questo film, uno spaccato di vita quotidiana in cui viene descritto a forti tinte il mondo crudo del lavoro precario nelle mani del caporalato.
 E la realtà ancora più dura delle donne che non vogliono piegarsi a compromessi, non vi si adeguano e lottano per la loro dignità. Molto brava Juliet Ellis che a pacche sul sedere preferisce i pugni in faccia del suo mondo libero.

''Giorni e nuvole''', locandinaGIORNI  E  NUVOLE
Ritmo lento, normale, fatto di piccole gioie e usuali contrasti familiari segna l'inizio di questa attualissima vicenda. A poco a poco, quasi impercettibilmente, il ritmo accelera, diventa frenetico, drammatico, coinvolgendo lo spettatore fino all'inattesa bellissima scena finale.
 
Ottima la regia di Sergio Soldini e bravissimi gli interpreti: Margherita Buy che, da donna in gamba, si rimbocca le maniche e agisce; Antonio Albanese che vive tragicamente la tragedia del suo licenziamento e si fa travolgere dall'abulia; Alba Rohwacher, la figlia ribelle che diventa il punto di forza su cui reinventare un nuovo rapporto familiare. Una vicenda semplice presentata con abile maestria che regala un film da non perdere.

''Si può fare''', locandinaSI  PUO'  FARE
Per la regia di Giulio Manfredonia questo film di maniera e di tematiche scontante post-Basaglia. Presentato come commedia divertente è invece un toccante tragico quadro dei disturbi mentali. Claudio Bisio è bravo come suo solito, anche se ci si aspetta che faccia ridere. Il suo ruolo è quello di "educatore" di un gruppo di ex malati mentali, dichiarati "guariti"e quindi pronti a reinserirsi nella società.
Pur mettendoci l'anima e calandosi nella loro realtà, si scontra con le inevitabili tragiche contraddizioni comportamentali fino a dover rinunciare ai suoi progetti per  quanti, ognuno con la sua peculiarità, possono e debbono essere aiutati.
 
Anche a costo di perderne qualcuno per strada.


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