"Pelham 123 - ostaggi in metropolitana" di Tony Scott
Frenetica la vita per le vie nel cuore della Grande Mela in forte contrasto con la normale tranquilla routìne negli uffici sotterranei della metropolitana. Traffico convulso fuori e dentro pesanti punzecchiature e rivalità tra colleghi fra uno sguardo distratto e l'altro ai monitor di controllo delle varie linee. La tratta Pelham 1 2 3 lascia il capolinea in perfetto orario, finché qualcosa di insolito attira l'attenzione dei controllori: i vagoni si fermano, uno si stacca. Un gruppo di delinquenti si è impadronito di una vettura e chiede, in cambio della vita dei passeggeri, la modica cifretta di dieci milioni di dollari. In biglietti di piccolo taglio.Entro un'ora. Ogni minuto di ritardo un passeggero in meno.
La partita si gioca a due: due visi, due voci, due interpreti eccellenti. L'impassibile impiegato Walter Garber, un impeccabile Denzel Washington, e lo schizzato crudele Ryder, il sempre bravo John Travolta quasi al suo meglio. Il dialogo fra i due è serrato, affonda nel privato, crea un legame fra i due giocatori di una partita a scacchi con la morte. Ryder rifiuta l'intervento dell'esperto negoziatore FBI (John Turturro) e tanto più quello del sindaco, James Gandolfini della serie "I Soprano".
Pur essendo una trama scontata, addirittura il remake di un film del 1974, e facendo uso della tecnica del thriller tanto cara anche ad Hitchcock (gli spettatori sanno ciò che sta per accadere e ciò crea un forte clima di suspence), questo film si vede molto volentieri, adatto soprattutto per chi apprezza tensioni, ammazzamenti, corse in auto e in moto per le intasate vie del centro di New York, l'impiegato che si improvvisa Rambo, i passeggeri in salvo, dollari compresi. Insomma la solita storia dei film d'azione: il cattivo perde e il buono vince. Si tira un respiro di sollievo e se lo propongono in TV lo si rivede volentieri. Un buon film: non si dorme! (da non perdere il primo piano degli orologi dei due contendenti: di gran marca, bene in vista).