Percorso

"Barbarossa"di Renzo Martinelli

 
''Barbarossa'' locandinaLa caccia è aperta nelle boscaglie verdissime del Nord Italia. Cavalli e cavalieri corrono sfrenatamente all'assalto di un cinghiale, si sparpagliano fra spianate e sottobosco. Un cavaliere, bello e possente, disarcionato rimane solo: il cinghiale da lui ferito sta per avventarglisi contro. Nascosto negli anfratti un ragazzino cencioso, armato d'arco, con molta calma prende la mira: scocca la freccia e centra il bersaglio. Il cinghiale stramazza ai piedi del cavaliere. Così  il regista Renzo Martinelli racconta l'incontro fatale e storicamente poco plausibile fra Federico di Hoenstaufen, detto il Barbarossa, e l'imberbe Alberto da Giussano che, per avergli salvato la vita, riceve in dono il pugnale dell'imperatore. Da qui hanno inizio, fra storia e leggenda, le avventuredell'imperatore tedesco e del condottiero milanese nel  "colossal epico", costato trenta milioni di euro. Il cast è nutrito: Rutger Hauer e Raz Degan novelli Golia e Davide, la bella e invasata Kasia Smutniak-Eleonora, Cècile Cassel moglie bambina di Federico, F. Murray-Abraham il siniscalco traditore Barozzi che ama non riamato Federica Martinelli-Tessa, l'ottimo Vlad Radescu- mastro Guitelmo, Angela Molina-Ildegard von Bilden profetessa di sventure, il ragazzino Robert Alexander Bauer. E a seguire una nutrita schiera di nomi più o meno impossibili.
 
''Barbarossa''Come noto siamo nell'Italia del dodicesimo secolo: Milano e le altre città del nord sono sotto il dominio dell'imperatore tedesco il quale, emulo di Carlo Magno, sogna di impossessarsi anche del restante territorio, Sicilia compresa. Distrugge Milano con palle di fuoco, ne disperde gli abitanti sottomessi come schiavi, annientati
nell'orgoglio e piegati al suo volere, soprattutto divisi. E qui basta rileggere le odi del Berchet e del Carducci per ripassare la trama. Data fatidica della riscossa è il 7 aprile 1167 quando il ragazzino ormai uomo risveglia i suoi conterranei, fonda la Compagnia della Morte, li riunisce col giuramento di Pontida, sotto le insegne del Carroccio ne fa un esercito possente che stermina quello del Barbarossa, e si riprende le terre usurpate con una tattica di battaglia degna del miglior Clausewiz.
 
''Barbarossa''Non mancano storie di amori e di magie, tradimenti e atti di coraggio, profezie, roghi, mani e orecchie che volano, sbudellamenti di uomini e bestie. E cavalli. Cavalli a galoppo sfrenato, zoccoli che sollevano zolle e scintille, sangue a fiumi.
Che dire: uno spettacolo di grande effetto che riempie gli occhi e le orecchie ma non certo la mente. (p.s: a quando la riedizione in bianco-e-nero di "Ettore Fieramosca" e "La corona di ferro"?)
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