Percorso

"A serious man" dei Fratelli Coen

di Clara Spada

''A serious man'' locandinaPresentata fuori concorso al recente Festival del Cinema di Roma, questa ultima opera conferma lo stile e la grande abilità di regia e sceneggiatura di Ethan e Joel Coen. Una storia dolceamara, tinta di noir e forse un po' autobiografica, che si svolge negli anno '60 a Minneapolis in un quartiere lindo e pinto abitato in prevalenza da famiglie della media borghesia ebreo-americana.
Compresa quella del professore universitario Larry Gopnik il quale, quasi fosse un novello Giobbe, vede la sua esistenza di uomo perbene sgretolarsi pezzo dopo pezzo senza compronderne il motivo. La moglie Judith lo tradisce con il vicino fresco vedovo Sy e vuole il divorzio, la figlia Sarah gli ruba i soldi per rifarsi il naso, il figlio adolescente Danny glieli ruba per spinellare coi compagni di scuola, il fratello suonato vive a sue spese e ne combina di tutti i colori, la sua carriera è in bilico, e così via in un crescendo di fatti e fatterelli che gli scombussolano la vita e minano le sue certezze. Su tutto aleggia un sentore di morte, forse retaggio e conseguenza di una lontana leggerezza dei suoi antenati askenaziti che hanno ospitato un "dybbuk". Larry non riesce a metabolizzare questa nuova realtà, si reca da tre rabbini in cerca di spiegazioni,per sapere dove ha sbagliato. Ma i rabbini, con storielle sibilline, gli fanno capire che Hashem, cioè Dio, parla manon risponde e che sta a lui afferrare i messaggi.
 
''A serious man''Larry si sente sballottato tra una realtà quasi onirica e incubi notturni, sommerso dall'incalzare degli avvenimenti finché, il sabato del "bar-mitzvah" del figlio, le acque si placano. Tutto a posto e niente in ordine, la vita normale sembra riprendere il suo corso sino al gran finale biblico dell'arrivo di un terribile uragano che travolge uomini e cose. Ciò che più colpisce di questo piccolo capolavoro è la perfezione dei dettagli, dei particolari, delle espressioni di tutti gli interpreti, della mimica, della sensazione di vuoto degli assolati esterni, del dialogo sottile. Michael  Stuhlbarg, attore proveniente dal teatro, non necessita di molte parole per esprimere lo stravolgimento interiore. E così tutti gli altri, da Sari Lennic a Fred Melamed, Richard King, Aaron Wolff, Jessica McManus, Adam Arkin. Un delizioso breve enigmatico inizio in yiddish, ambientato in un villaggio polacco del 19° secolo dà un via inaspettato e particolare a questa commedia dall'umorismo cinico tipico dei fratelli Coen, come il tornado che segna in modo imprevisto e originale la conclusione del film.
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