Percorso

"Copia conforme" di Abbas Kiarostami

di Clara Spada

''Copia conforme'' locandinaDopo aver vinto nel 1997 la Palma d'Oro per il miglior film con "Il sapore della ciliegia", il regista iraniano Abbas Kiarostami ha presentato quest'anno al Festival di Cannes il suo ultimo lavoro, "Copia Conforme", ottenendo un nuovo riconoscimento.

Infatti Cannes ha premiato come miglior attrice Juliette Binoche che in questo film, col viso segnato e sofferto anche quando "si fa bella", trasmette appieno le angoscie e i drammi interiori di una donna ferita nell'anima. Se non fosse anche uno spot turistico dei dolci paesaggi toscani, il film potrebbe essere una piéce teatrale a due voci, giocata fra la realtà e la finzione, ognuna delle quali potrebbe avere la sua ragione d'essere. Compagno della perfetta Binoche è uno stazzonato William Shimel, un noto baritono inglese alle prese col suo primo ruolo di attore. Bravo. "Copia Conforme" parte da un dibattito sulla riproduzione di opere d'arte per poi trasferirsi nel privato dei due protagonisti, lui scrittore inglese e lei gallerista francese, che casualmente (o volutamente) si incontrano alla presentazione del libro dallo stesso titolo che lui ha scritto. Lei cerca l'approccio e lo porta con sé, per il breve tempo che lui le concede, in giro per i paesini toscani alla scoperta dei preziosi tesori che ognuno di essi possiede.

''Copia conforme''Per una serie di circostanze la conversazione si sposta dall'arte al personale e qui ha inizio il vero gioco delle parti. Lo scrittore è davvero l'ex marito della gallerista o è lei che - per intervento di una barista impicciona che li ritiene sposati - trova in lui la copia conforme di chi l'ha abbandonata e gli riversa addosso momenti felici e amari ricordi? Lo scrittore è perplesso, o finge di esserlo, per poi stare al gioco ed esserne coinvolto e controbbattere colpo su colpo fino a... no, non c'è conclusione, il dubbio deve essere risolto dallo spettatore. Al margine della vicenda che forse a molti risulterà difficile da capire, un paio di dettagli stridenti: il figlio di lei, petulante e troppo maturo per i suoi quattordici anni, e la scelta della colonna musicale interamente composta di canzoni napoletane. Forse un altro spot pubblicitario voluto dalla coproduzione?

26 maggio 2010

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