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Percorso

"Wolverine" di Gavin Hoods

 
''X-men origin: Wolverine'' locandinaX-men origins: Wolverine - USA 2009 - Regia di Gavin Hoods
A volte qualche supereroe spicca il volo. Non parlo ovviamente del particolare superpotere di levitazione, ma del fatto che un personaggio riscuote un forte successo e un riscontro da parte del pubblico e della critica. Questo è il caso di Wolverine, inserito dalla prestigiosa rivista specializzata Wizard al primo posto nella classifica dei migliori 200 eroi dei fumetti di tutti i tempi.
Partiamo dal personaggio.
Appare per la prima volta in un episodio di Hulk del 1974, scritto da Len Wein e disegnato da Herb Trimpe, dopo una breve apparizione alla fine dell'albo precedente. Un eroe atipico, sbruffone, attaccabrighe, cinico.
Un anno dopo viene ripescato da Chris Claremont e Dave Cockrum per rilanciare la testata degli X-MEN, in cattive acque, con nuovi personaggi.
Wolverine ha un passato misterioso, che si svela nel corso di 30 e più anni di fumetti, rivelando la sua veneranda età di 120 anni, il vero nome James Howlett, cambiato poi in Logan, e i vari nomi di battaglia, Wolverine, Patch, Arma X.
 
James Howlett, la scoperta dei poteri mutantiNato ad Alberta, in Canada, è dotato di un potere di guarigione (il fattore rigenerante), di 3 artigli che sbucano dalle mani, di sensi animaleschi sviluppati, tutti poteri presenti in lui grazie al fatto di essere un mutante. A questo si sono aggiunti gli esperimenti governativi che hanno ricoperto la sua ossatura di "adamantio" un metallo indistruttibile, rendendolo quindi pressochè invulnerabile. Una vita selvaggia, fin dall'infanzia densa di avventure, morte, guerre, solitudine, perdite di memoria, ne fanno un eroe duro, spesso spietato, con un forte codice d'onore ma che, al contrario dell'eroe classico, non si tira indietro dall'uccidere per una "buona" causa. E cosi nella nuova generazione di eroi anti-eroi, Wolverine, la complessità del suo personaggio, la sua passionale animalità in lotta con un'etica onesta e limpida, ha conquistato un successo che non accenna a diminuire.

Logan, Victor Creed e StrykerDal punto di vista cinematografico, oltre a essere presente nei primi 3 film degli X-MEN, ottimi prodotti di intrattenimento intelligente, dove Wolverine è colui che, incontrando il team degli X-men nel primo episodio, introduce lo spettatore nel mondo dei mutanti, ora il selvaggio Logan è protagonista di un film tutto suo, dove vengono raccontate le origini. Interpretato come sempre da Hugh Jackman, che gli ha infuso una buona credibilità, grazie anche al lavoro introdotto da Bryan Singer nei primi film. Inoltre Jackman partecipa anche come produttore.
Inutile aspettarsi di trovare per filo e per segno le origini e la storia creata per il fumetto, i cambiamenti sono molti, a partire dalla parentela con Victor Creed - Sabretooth, la sua peggiore nemesi, non ancora chiara nei comics.
 
Wolverine contro Sabretooth-CreedMa a questo siamo abituati dai primi film tratti dall'universo supereroistico Marvel. Rappresentare 30 anni di fumetti è un'impresa impossibile e occorre condensare tutto per un prodotto di due ore. Ma il risultato è secondo me un prodotto all' altezza delle aspettative, ricco di azione, effetti speciali ben dosati, forse qualcuno poco riuscito, in cui i personaggi hanno un loro peso emotivo e tridimensionale. Il personaggio di Logan non arriva a certe punte di animalità presenti in tante versioni fumettistiche, deludendo forse i fans del supereroe nello stile più crudo, ma non mancano momenti di tipico cinismo wolveriano. Io trovo forse latitante, più che altro, il suo sarcasmo ironico e dissacrante, più presente nel film di Singer, a favore del pathos drammatico.

Wolverine e GambitInoltre non mancano piccoli riferimenti alla nascita degli X-MEN, l'incontro tra Ciclope e il Prof. X (Patrick Stewart per la seconda volta super ringiovanito dagli effetti speciali), tanti personaggi riconoscibili dai fans e la comparsa di un altro affascinante x-eroe molto amato dai lettori, Remy Le Beau - Gambit, impersonato da Taylor Kitsch, che già pare rivedremo sul grande schermo in questo ruolo.
Unica crepa di continuity è la poca somiglianza con il Sabretooth che appare nel primo film degli X-MEN, impersonato dal lottatore Tyler Mane, decisamente meno interessante. Ma chissà, come Logan ha avuto problemi di memoria, anche Sabretooth poteva essere in un periodo non proprio brillante!!! In questo film invece il ruolo è affidato a Liv Schrieber, attore di bel altro grado. E già partner sul set di Hugh Jackman in "Kate & Leopold".

WolverineIl regista, Gavin Hoods, dopo una nomination al'Oscar per il suo primo cortometraggio nel 1998, dopo aver ricevuto l'Oscar per "Il suo nome è Tsotsi" e dopo un film dal cast stellare ma poco considerato al botteghino, "Rendition", esce dal filone del "cinema impegnato" per buttarsi in un blockbuster hollywoodiano. Scelta caldeggiata da Hugh Jackman. La critica si è sentita ovviamente tradita da questa svolta di mercato, dichiarandolo non idoneo alla gestione di azione ed effetti speciali.
Certo la prima parte di scoperta dei personaggi e delle loro connessioni è più interessante del finale di combattimenti... ma il livello mi sembra comunque buono. La scelta di evitare i costumi supereroistici è in questo caso ben motivata, la tutina gialla della versione disegnata non reggerebbe molto in uno scenario reale, ma, nonostante qualche accenno nei colori degli abiti di Sabretooth e di Gambit, qualche leggero riferimento in più, secondo me si poteva fare, specie per esempio nel personaggio di Deadpool.
 
Wolverine e Sabretooth versione fumettoPrendendo spunto dal fumetto, nel film si assiste alla scoperta in tragico modo dei poteri del piccolo James, la sua fuga con il fratello Victor, le guerre passate assieme, fino all'arruolamento in un gruppo governativo capitanato da Stryker. La ferocia sviluppata dal fratello porta alla separazione. Ma Stryker vuole  James per il progetto arma X, ovvero fondere le sue ossa con l'adamantio, e la vita che Wolverine cerca di rifarsi in Canada, come tranquillo taglialegna, con la fidanzata indiana Kayla "Silver fox" non durerà a lungo...
La frase simbolo di Wolverine: "Sono il migliore in quello che faccio. Ma quello che faccio spesso non è piacevole".
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