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Percorso

Lo studio della cultura ebraica tramite la fonte audiovisiva in Sardegna: il caso della videoteca A.N.E.D. di Cagliari

di Alessandro Matta

Relazione presentata al convegno internazionale di studi: “GLI EBREI IN SARDEGNA NEL CONTESTO DEL MEDITERRANEO – Una riflessione storiografica da Giovanni Spano ad oggi”, Cagliari: 17-20 novembre 2008.

Spesso, coloro che si occupano di fare storia, in particolare  gli insegnanti, si interrogano sull’ efficacia di “fare storia” con il linguaggio cinematografico, assegnandogli un ruolo  marginale, nonostante sia non “pericoloso”, giudicandolo un mezzo “illusorio”, quindi inaffidabile. 
Perchè, allora, “fare storia” con i film , o meglio con le immagini in movimento? Principalmente  questo mezzo espressivo ci permette di portare alla luce elementi preziosi che, altrimenti, rimarrebbero nascosti. Non siamo, dunque,  dinanzi a uno strumento sostitutivo: il film, come sostiene Pierre Sorlin, non sostituisce mai il testo scritto , ma  offre un altro sguardo sulla storia proprio perchè la “mette in scena”, ovvero la “rappresenta”. La “messa in scena” permette di inserire un periodo storico nello spazio, più precisamente,  in un quadro geografico corretto; a questo proposito, altri mezzi espressivi più utilizzati,  come la lingua, la testimonianza orale, il testo scritto, non possono vantare la medesima efficacia. Non è possibile, per esempio, rifarsi al campo di concentramento, alla Shoah o alle persecuzioni antisemite nel corso della storia , se non rifacendosi a delle immagini degli stessi avvenimenti fornite da documentari o da finzioni cinematografiche.
L'immagine, dunque, è un veicolo privilegiato della memoria, tanto da essere ritenuta una “fonte storica” privilegiata; da qui l'alto valore didattico di questo mezzo,  perchè permette di condurre lo studente a visitare il passato, quando non il presente.
Ciò che rende efficace, nonché attraente,  questo mezzo costituisce , nello stesso tempo, come rileva Ortoleva, il suo limite, che si individua nella mancanza di una netta linea di demarcazione tra reale e fantastico, tra racconto e riproduzione. Da ciò si deduce, tra l'altro,  anche la ragione per cui nel momento della sua utilizzazione , un insegnante non dovrebbe mai rinunciare alla sua fondamentale funzione mediatrice.
E' proprio in questo contesto che si  inserisce  il lavoro da me svolto in questi anni con l’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED), che mi ha portato a un approfondimento radicale dello studio della storia ebraica e in particolare della Shoah per mezzo di quella preziosissima fonte di ricerca fornita dallo strumento cinematografico.  La videoteca dell'ANED nasce ufficiosamente nel 2000,  all'interno della sede di Cagliari  con lo scopo di diventare  una “videoteca della memoria” con tutti i  titoli sulla Shoah e la deportazione nei campi nazisti, suddivisi fra fiction, sceneggiati televisivi, documentari e inchieste televisive. In un secondo momento, il lavoro di raccolta dei titoli si è allargato a tutto l'ebraismo,  trasformando  la  cineteca  nella     piu' grande collezione di film a tema ebraico in Sardegna. Oggi  è costituita da migliaia di vhs e dvd di fiction, documentari e inchieste televisive, moltissime  anche in lingua originale,  sui  molteplici argomenti della cultura ebraica: Shoah, resistenza ebraica, storia della seconda  guerra mondiale,  religione e cultura ebraica,  comicità ebraica, lingua, cultura e attualità di Israele, antisemitismo, razzismo.  La videoteca è suddivisa in  quattro settori,  uno per le fiction, uno per i documentari e le inchieste televisive, uno per i capolavori del cinema Yiddish e uno riservato alle puntate della rubrica di cultura ebraica “Sorgente di Vita”.
 
Parte fondamentale di questa notevole ricerca di titoli è giocato  dalla forte sinergia fra il mio lavoro e quello condotto dalle altre due principali cineteche a tema ebraico presenti in Itali:  la videoteca della Fondazione CDEC- centro di documentazione Ebraica contemporanea di Milano  e la videoteca dell'orfanotrofio e centro Ebraico Italiano “il Pitigliani” di Roma. Con queste due cineteche è  in corso un lavoro solidale e  reciproco di scambio  dei materiali piu' complicati da trovare. Spesso vengono alla luce veri e propri reperti storici,  sepolti da tempo negli archivi  di tutta l'Europa. E’ di alcune settimane fa la notizia di Gianluca Cardinaletti , fedele  collaboratore di Ancona,  che ha ritrovato presso gli archivi di Bad Arolsen, aperti in Germania agli studiosi solo a partire dall'estate 2007, due filmati amatoriali della resistenza polacca,  relativi a due riprese effettuate nel 1943 di nascosto dai partigiani  nel ghetto di Varsavia e nel campo di Lavoro di Plaszow , vicino a Cracovia, creduti smarriti.
Il fulcro del mio lavoro vuole essere, principalmente, la collaborazione col mondo della scuola e dell'università , che  ha prodotto buoni risultati. Non posso non citare  i nomi delle principali scuole della Sardegna  con le quali ho collaborato nella mia veste di portavoce ANED e di studioso della Shoah e delle tematiche connesse alla didattica della Shoah per mezzo dello strumento cinematografico,  fra le piu' importanti: L' Istituto Professionale “Meucci” di Cagliari, l'Istituto Tecnico Femminile “Sandro Pertini” di Cagliari, l'Istituto professionale “Ipsia” di Guspini, il Liceo Magistrale “Eleonora D'arborea” di Cagliari  e l'Istituto Tecnico Industriale di Oristano, dove quest'anno  inizierò a condurre un percorso di didattica della Shoah e della deportazione. Non posso poi non citare i diversi lavori di consulenza per le  tesi di laurea sulla Shoah ma soprattutto sul rapporto tra cinema e Shoah svolto in questi  anni,  ultimo un lavoro ancora in corso con una laureanda siciliana sulla rappresentazione dell'Ebraismo nel cinema Italiano.
 Il lavoro di raccolta nel mio archivio cinematografico si è confrontato anche col mondo dei circoli del cinema, nella realizzazione di rassegne cinematografiche sulla Shoah o l'Ebraismo.  Non posso non citare , a  tale proposito, il meraviglioso lavoro compiuto finora col “Circolo del cinema Charlie Chaplin” di Cagliari, col quale è stata realizzata negli ultimi anni l'interessante rassegna “Immagini della Shoah” giunta ormai alla IV edizione, che ogni anno, in occasione della fatidica settimana della “giornata della memoria”, il 27 gennaio, propone al pubblico una serie di approfondimenti: dalla rassegna sul cinema francese e la Shoah  a quella sul cinema polacco e la Shoah per arrivare alla prossima rassegna, in programma  a gennaio 2009, che sarà un approfondimento sulla figura di Adolf Hitler nel cinema di finzione.
 
Tom Cruise/Claus Von StauffenbergDalla collaborazione con i circoli del cinema, sono  passato anche alla collaborazione con i cinema, come il multisala  Cineworld che ha conosciuto  la prima  cinematografica del film  “Senza destino”, organizzata in occasione della uscita nelle sale  nel gennaio 2006, e la possibilità di organizzare proiezioni cinematografiche sulla shoah per le scuole in occasione del “giorno della memoria” . A gennaio,  in questo ambito , è prevista la prima del film “Operazione Valchiria” con Tom Cruise, sull'attentato a Hitler del 20 luglio 1944 .
 
Il mio lavoro ha  incontrato , due anni fa,  in maniera molto casuale, il mondo del giornalismo. Il giornale d’informazione cinematografica  on-line  della Sardegna,  “Cinemecum”,  curata da quelli dell’ associazione “Cagliari in corto”  e dall’avvocato Enrica Anedda, mi ha chiesto,  nell'estate 2007,  una collaborazione. Così è nata la rubrica “Cinemenorah”, una rubrica giornalistica di cinema ebraico,  che,  ogni settimana,  propone ai lettori  di “Cinemecum” una serie di approfondimenti su questo filone di cinema. La rubrica  oggi è parte integrante della testata,  ha contribuito anche essa a far salire  le visite del sito  con migliaia di ingressi alla settimana.
Come non vedere quindi, in tutte queste iniziative,  una vera e propria  nuova prospettiva di ricerca, di approfondimento, di conoscenza della cultura ebraica e della Shoah.
La videoteca ANED di Cagliari è divenuta  una preziosa risorsa per lo studio dell'Ebraismo nell'Isola, anche se  non è esente dai problemi, la mancanza di una  sede fissa e l'utilizzo come sua sede di un’ abitazione privata, che  rischia di non essere più in grado da un momento all'altro di contenere un archivio, sempre piu' grande. In secondo luogo,  l'assenza di collaboratori diretti  e la mancanza  di un finanziamento pubblico, che pure servirebbe per un centro culturale di questo tipo.  Nonostante tutto, la ricerca prosegue , andrà avanti sullo stesso tenore di risultati.
A voi tutti un ringraziamento per avermi invitato al convegno permettendomi di portare questa mia testimonianza sull'approfondimento dello studio dell'Ebraismo tramite mezzo cinematografico. Grazie a voi tutti!
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