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Percorso

Memoriale sardo della Shoah: sito internet e prime idee

 
Un film sulla ShoahDa alcuni giorni sono attivi il sito web e il blog del memoriale sardo della Shoah ai seguenti indirizzi
Situato a Poggio dei Pini  in un' area immersa nel verde e nella natura, IL MEMORIALE SARDO DELLA SHOAH,  è progettato per essere un luogo della memoria della Shoah un luogo di studio  ricordo e memoria dove: studiare,  preservare, ricordare, per non dimenticare ciò che è stata la Shoah, lo sterminio di sei milioni di ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Un luogo dove chiunque vorrà, studiare approfondire, continuare a ricordare,  troverà le porte aperte. Situato a causa di una mancanza di fondi in una abitazione privata, il memoriale sarà costituito da: una biblioteca, un settore multimediale, una videoteca tutta su supporto dvd / dvix , vero fiore all’occhiello del centro  costituita da centinaia di pellicole ( fiction e documentari ),  la storia dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo e i diritti umani in generale.  Molti sono gli ambiziosi progetti per questo centro,  in primo luogo il lavoro in sinergia  con tutti  i musei e memoriali della Shoah in Italia che stanno sorgendo ( binario 21, museo della shoah di Roma, cdec di Milano ecc. ) . Tra gli altri progetti: l'intitolazione della parte del Bosco di poggio dei Pini situata immediatamente dietro il memoriale a Foresta dei Giusti, sul modello della foresta del Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme nonchè l'intitolazione dalmeno un albero in onore di Martin Gray  superstite della Shoah, oggi in vita,  la cui famiglia rimase uccisa in un incendio sui boschi nelle colline francesi del Tanneron nel 1973. Altro progetto futuro è il conferimento della Presidenza Onoraria della fondazione che si occuperà del memoriale a Beate Klarsfeld , giornalista tedesca naturalizzata francese,  moglie di Serge Klarsfeld,  che ha dedicato la vita al ritrovamento e alla consegna alla giustizia dei criminali nazisti in tutto il mondo.

Vero fiore all'occhiello del centro sarà la cineteca Kurt Gerron, risultato di un complesso lavoro di digitalizzazione della videoteca ebraica di Cagliari , nata negli anni ‘90 e considerata la più vasta collezione audiovisiva a tema ebraico in sardegna. attualmente tale collezione si trova in una nuova e più vasta sede a Poggio dei Pini,  è in una fase di digitalizzazione su dvd selezionando esclusivamente i titoli inerenti o connessi le tematiche della Shoah. Tale collezione farà parte integrante insieme a un settore biblico e uno multimediale di un vero e proprio centro di documentazione sardo sulla Shoah.

Il lavoro di restauro dell’intera collezione prevede diverse azioni:

-riversamento su dvd di tutte le opere presenti, attualmente solo in vhs, e non ancora presenti su dvd originale

-Acquisto dei film già usciti in dvd sulle tematiche della videoteca

-Acquisizione dei titoli in film e documentario ancora non catalogati, sempre conservati in dvd

-selezione dei titoli e istituzionalizzazione della videoteca

Quest’ultima fase, la più complessa, prevede la selezione dei titoli e la trasformazione della ncollezione audiovisiva in una “videoteca della memoria”, basata, per la maggior parte, sulle tematiche della Shoah, del Fascismo e del Nazismo. La videoteca avrà:

-Tutte le fiction sulla Shoah, realizzate dagli anni ‘20 fino a oggi

-le fiction realizzate negli anni ‘30 e ‘40 dai registi polacchi ebrei, che fanno parte di quel

“Cinema Yiddish” degli anni ‘30, spazzato via nei campi di sterminio Nazisti (oltre 140 titoli) .

-Tutti i documentari e le trasmissioni televisive dagli anni ‘40 fino ad oggi .

-Tutti i filmati rari e inediti (cinegiornali, film dell’ Istituto Luce, ecc.) realizzati dagli anni ‘40 fino ad oggi.

-Tutti i documentari, le trasmissioni televisive e i filmati sul Nazismo, il Fascismo, la seconda guerra mondiale, la resistenza realizzati dagli anni ‘40 a oggi
-Alcuni tra i titoli più importanti relativi alla cultura ebraica, all’Antisemitismo in generale e allo Stato israeliano ( massimo una decina).

Il lavoro prevede anche una richiesta da inoltrare presso la Commissione Cultura della Regione Sardegna, per fare in modo che la collezione venga finalmente istituzionalizzata e diventi un centro culturale. In merito al nome da far acquisire alla videoteca, trovo giusto che venga intitolata a un celebre attore e regista ebreo vittima della Shoah: Kurt Gerron, (Berlino, 1 maggio 1897 – Auschwitz, 15 novembre 1944) è stato un attore e regista tedesco. Negli anni20 e ‘30 fu attore e regista di successo. Grazie al cinema, la sua popolarità esplose in modocosì improvviso che nel 1927 aveva già partecipato a quasi trenta film. Ebbe successo anchemcome attore di teatro e cabaret. Nel 1928, interpretò la “Tigre bruna” alla prima del Der Dreigroschenoper. Nel 1930, interpretò il ruolo del mago Kiepert ne “L’angelo azzurro”, al fianco di Marlene Dietrich, parte che lo consacrò come stella del cinema e lo spinse ad occuparsi anche della regia, per conto della casa di produzione UFA, per la quale diresse alcuni film. In seguito all’occupazione da parte delle forze naziste, durante la seconda guerra mondiale  apparì nel film di propaganda razzista “Der Ewige Jude” (L’eterno ebreo), voluto da Joseph Goebbels. Qualche anno dopo, nel 1943, venne fatto prigioniero e deportato nel campo di smistamento di Westerbork, quindi internato nel Campo di concentramento di Theresienstadt, a Gerron fu ordinato di far da regista per un film di propaganda nazista, usando come soggetto proprio quel campo di concentramento ricevendo in cambio l’implicita promessa d’aver salva la vita. Gerron accettò, realizzò il documentario “Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet” (in italiano: Terezin: Un documentario sul reinsediamento degli ebrei), più noto come “Il Führer regala una città agli ebrei”. Il film, ultimato verso la fine del 1944, non venne mai proiettato integralmente, le bobine originali andarono perdute. Ne sono giunti ad oggi solo pochi stralci proiettati in alcuni cinegiornali nazisti, per un totale di 23 minuti. Alla fine delle riprese Gerron venne trasferito ad Auschwitz, fu ucciso in una camera a gas il giorno prima che il generale Heinrich Himmler decretasse la chiusura delle camere a gas. Con lui vennero uccise anche tutte le comparse che presero parteal documentario-farsa.

Partecipa già a questo lavoro dando un validissimo sostegno: Gianluca Cardinaletti di Ancona. Da sempre appassionato ricercatore di filmati originali e documenti originali d’època inerenti il nazismo il fascismo e la Shoah, ha inoltre alle spalle diverse collaborazioni con case editrici come la Hobby & Work nella organizzazione di raccolte enciclopediche su tali tematiche. Nei prossimi mesi , si organizzerà e costituirà il consiglio di amministrazione per la fondazione che si occuperà di gestire in futuro l’intero centro da me diretto.
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