La rappresentazione della resistenza ebraica nel cinema
![Holocaust locandina Holocaust locandina](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/holocaustloc.jpg)
Tornando al tema della rappresentazione della resistenza ebraica al Nazismo, lo sceneggiato tv ha un secondo merito spesso taciuto: quello di aver mostrato con spirito critico il dovere di sfatare il mito degli ebrei che “si sarebbero fatti sterminare come pecore al macello”. Il film infatti mostra attraverso il personaggio di Rudi Weiss un esempio di ebreo che si rifiuta di accettare in toto il destino dello sterminio o della deportazione nei ghetti e nei campi di sterminio. Il personaggio di Rudi è ben particolare, si tratta di un giovanotto alto e prestante, un atleta, abituato a rendere sempre colpo su colpo e a non tirarsi mai indietro davanti a risse o aggressioni dove sia lui la parte lesa per difendere se stesso o i suoi familiari o amici.
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Per la I volta, quindi, nella storia della cinematografia della Shoah occidentale, abbiamo un prodotto che non solo abbatte un muro di silenzio fino ad allora parso insormontabile sulla tragedia, ma per la prima volta, lo sceneggiato, seppur in una visione generica e non priva di eccessive stereotipazioni all’inverso, da una visione di quella che è stata la resistenza ebraica al Nazismo. I risultati di ciò non si faranno attendere, tenuto conto che tra le successive fiction prodotte da Hollywood e anche dal cinema europeo, moltissime conterranno riferimenti o narreranno episodi della resistenza ebraica durante la Shoah.
![''Fuga da Sobibor'' ''Fuga da Sobibor''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/sobibor1.jpg)
![''Fuga da Sobibor'' ''Fuga da Sobibor''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/sobibor2.jpg)
Valutanto il cinema europeo, gli anni ’80 vedono la comparsa di due opere con ampi riferimenti alla resistenza ebraica al Nazismo.
"In Nome dei Miei" (au nom de Tous les miens) di Robert Enrico , girato tra la Francia e il Canada nel 1983 e poi rigirato nel 1984 per la televisione in una versione lunga oltre otto ore (rispetto ai 140 minuti della versione per il cinema), è basato su una storia vera.
![''In nome dei miei'' ''In nome dei miei''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/nomtouslesmiens1.jpg)
![''In nome dei miei'' ''In nome dei miei''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/nomtouslesmiens2.jpg)
Come scrisse Tullio Kezich: Martin Gray si può considerare un eroe della sopravvivenza ebraica. La sua paradossale odissea, narrata nel libro scritto a quattro mani con lo storico Max Gallo (Rizzoli), include anche un tremendo capitolo in tempo di pace. Seguiamo giorno dopo giorno le cronache del ghetto, dall'imprigionamento degli ebrei nel '39 alla rivolta dell'aprile '43; Le immagini sono reali, tremende, come nemmeno "Holocaust" di Chomsky aveva finora mostrato (si pensi alla tremenda sequenza della camera a Gas del campo di sterminio di Treblinka). Ma Martin vuole sopravvivere per la sua gente, per far capire anche ai “suoi” che si deve resistere e sopravvivere. Non è un caso che Martina, appena tornato dall’ inferno di Treblinka dal quale è scappato, saputo che nel ghetto di Varsavia si sta finalmente organizzando una rivolta, decide di ritornarvi! Lui “deve prendere le armi, deve vendicarsi , ribellarsi” non può restare con le mani in mano. Il messaggio del film, da questo punto di vista, è qualcosa di straordinario.
![''Il prezzo della vittoria'' ''Il prezzo della vittoria''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/vittoria.jpg)
Del 1985, guardando alla cinematografia israeliana, è "Piccoli soldati" (Little Soldiers) di Didi Kedem che mette in luce, con l’ausilio di preziose testimonianze, un episodio trascurato della Seconda Guerra Mondiale: uno sparuto gruppo di ebrei dell’Europa orientale si ribella e resiste, in condizioni indescrivibili, all’oppressione nazista. Una piccola opera semisconosciuta e poco circolata fuori dallo stato ebraico.
![''La rivolta'' ''La rivolta''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/uprising1.jpg)
![''La rivolta'' ''La rivolta''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/uprising2.jpg)
Del 2008 è il film "Defiance" (id.) di Edward Zwick. Nella Ucraina occupata dai nazisti, i fratelli Bielski, agricoltori bielorussi, sopravvivono al massacro dei genitori e trovano riparo nei boschi dell'entroterra, dove giocavano da bambini.
![''Defiance'' ''Defiance''](images/stories/R/RECENSIONI/MATTAALESSANDRA/resistenzaebraica/defiance2.jpg)