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Percorso

"Equilibrium" di Kurt Wimmer

di Stefano Anedda Endrich

''Equilibrium''locandinaMi ritrovo a commentare in questo secondo appuntamento con Cinemecum un nuovo film che privilegia lo spettacolo rispetto al contenuto: "Equilibrium" di Kurt Wimmer.
Prima di iniziare a scrivere ho cercato altri commenti sul web; alcuni come MyMovies lo stroncano senza appello altri, come FilmTV, gli lasciano una boccata d'ossigeno sulla godibilità generale.
Certo non è un film "indimenticabile". Come sostengono tanti è un mix di tanti film già visti: Blade runner, Fahrenheit 451, Orvell 1984, Brasil, Matrix e tante altre citazioni letterarie anche se queste non bastano.
Diciamo che, senza pregiudizi, si può guardare senza pentirsi più di tanto, se si ama il genere.

Il film parla di un possibile futuro, o presente alternativo, in cui la soluzione per fermare guerre e violenza  è l'abolizione dei sentimenti.
L'operazione è condotta da un dittatore "Il padre" tramite la volontaria e costante assunzione da parte del popolo di una droga ad hoc.
Ovviamente ci sono i ribelli. Ovviamente c'è la più abile delle guardie che, smette di assumere la droga e distrugge l'organizzazione dall'interno.

''Equilibrium''Resta però una riflessione sulla  premessa del film: può esistere un mondo senza sentimenti ed emozioni?

Forse il regista ha letto, o sentito parlare, delle relazioni sull'aggressività dei soldati in guerra.
Pare che durante la prima guerra mondiale solo una piccola percentuale di soldati facesse veramente uso delle armi contro il nemico e che tanti si sono fatti uccidere senza mai rispondere al fuoco paralizzati dalla  paura e dal senso di colpa.
Queste basse percentuali sono salite lievemente nel secondo conflitto mondiale, dicono a causa delle motivazioni di fondo della guerra, fra gli alleati e dal condizionamento della disciplina fra i tedeschi.
Questi studi hanno portato ai moderni sistemi di addestramento di soldati ed anche agenti segreti.
Il cinema li ha citati tante volte anche in famosi film d'azione, per esempio Bourne Identity e i sequel.
Con questi metodi i soldati fanno diventare meccanica e automatica l'azione di sparare e uccidere eliminando così qualunque tentennamento e riflessione.
 
''Equilibrium''Ecco le emozioni eliminate!
Ecco come i capi governano truppe senza emozioni. Non è la fine della violenza ma la base della violenza, per di più indotta.
Nel nostro mondo non esistono solo odio, amore, paura e rimorso. Alla fine tutta è un'emozione.
Se togliamo i bisogni primari, fame, sonno, sesso, ogni nostra decisione e soprattutto scelta è dettata dall'emozione.
Persino quelle dei governanti, condizionate magari dall'accoglienza in posto più gradevole.
Certe trattative sono ferratissime e i sentimenti e le emozioni entrano prepotentemente in gioco alla resa dei conti.
Le nostre emozioni ci governano in tutte le nostre scelte
I pubblicitari lo sanno benissimo quando esortano all'acquisto di questo o quel prodotto facendo leva sull'emozione o sentimento che stimolano certe immagini. Così ci si sente più sicuri con un certo deodorante, più forti a bordo di una certa auto. Persino il colore della confezione ha una sua importanza.
È provato che se siamo tristi disegniamo con colori più scuri di quando siamo allegri.

Alla fine è chiaro un mondo senza sentimenti può essere solo un mondo di automi ma anche per questo il tempo è limitato i processori che si emozionano stanno arrivando

 

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