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Percorso

"Vincere" di Marco Bellocchio

di Sonia Cincinelli

''Vincere'' locandinaVincere, l'ultimo film di Marco Bellocchio, uscito nelle sale il 22 maggio 2009, torna a stupire.
Si narra la storia di Ida Dalser, la donna che è stata considerata storicamente l'amante segreta di Benito Mussolini. Mussolini è alla direzione dell’ "Avanti" quando incontra la Dalser, a Milano. Antimonarchico e anticlericale Benito è un ardente agitatore socialista impegnato a guidare le folle verso un futuro di emancipazione sociale.

In realtà, Ida Dalser lo aveva già fuggevolmente incontrato a Trento e ne era rimasta folgorata. Ida crede fortemente nelle sue idee: Mussolini è il suo eroe. Per lui, per finanziare la fondazione del Popolo d’Italia, il giornale che diventerà il nucleo del futuro Partito Fascista, vende tutto: appartamento, salone di bellezza, mobilio, gioielli.                                                        
Allo scoppio della guerra Benito Mussolini si arruola e scompare dalla vita della donna.
Ida lo rivedrà in un ospedale militare, immobilizzato e accudito da Rachele, appena sposata con rito civile. Furente si scaglia contro la rivale rivendicando di essere lei la vera moglie, di avergli dato un figlio, ma viene allontanata a forza.

''Vincere''Ida è una donna dalle reazioni esplosive, incapace di accettare compromessi. Disconosciuta, sorvegliata, pedinata, non si arrende, protestando la sua verità, scrivendo lettere a chiunque: alle autorità, ai giornali, al Papa. Rinchiusa in manicomio lei - in un istituto il bambino - per oltre undici anni, tra torture e costrizioni fisiche, non ne uscirà mai più e mai più rivedrà suo figlio, a cui toccherà la stessa disperata sorte di esistenza cancellata.

Questa storia ritorna ad indignarci in un modo così potente da riportarci alla magnifica pellicola I pugni in tasca del 1968, uno dei film più rivoluzionari di Marco Bellocchio.
Nello specifico Vincere, non è un film destabilizzante di per se, ma è la protagonista femminile che incarna una figura di donna meravigliosamente sovversiva.
La Dalsen era una donna estremamente intelligente, che era rimasta affascinata dalle prime idee socialiste del futuro Duce, le cui posizioni fasciste, con il tempo, lo portarono a preferire una donna che incarnasse il modello femminile del regime, cioè remissiva, relegata alle mansioni domestiche e alla terra.                                               

''Vincere''Nel film di Bellocchio l'ascesa del Duce viene seguita attraverso  la vita e gli occhi della straordinaria Dalsen (interpretata magistralmente da Giovanna Mezzogiorno), donna positivamente turbolenta, che aveva solo la pecca di amare un uomo indegno di qualsivoglia manifestazione di affetto, e questo gli avrebbe reso la vita un inferno. Una donna reputata strategicamente pazza, ma che donchisciottescamente ha continuato la sua battaglia verso la verità.
Dalsen, nel film si pone come vera ed incontrastata dark lady proto-femminista che si staglia nell' atmosfera, dell'intera pellicola, nera e misteriosa, creata dall'eccellente fotografia di Daniele Ciprì.                     
Gli elementi della poetica bellocchiana in questo film ci sono tutti: la famiglia, la pazzia, la casa e il manicomio. Quegli elementi che lo accostano ad un grande regista scomparso come Ingrid Bergman.                   

''Vincere''L'immagine che vale tutto il film, e che sintetizza tutta la storia è la sequenza montata come i più grandi formalisti russi avrebbero saputo fare: un primo piano della giovane Ida  dagli occhi languidi e lucidi mentre guarda Mussolini ad una delle riunioni dell' "Avanti", stacco sul busto del Duce che viene schiacciato e pressato da uno schiacciasassi, probabilmente negli anni della fine del regime; il tutto accompagnato da un motivo musicale che ci riporta ad un lamento che evoca il decadimento.                                                
La musica ha tanta parte in questa pellicola, infatti è difficile scordare il motivo portante che accompagna  il film, si tratta di un motivo corale composto da Carlo Crivelli che sembra il reiterarsi di una sinistra risata  che ti si insinua dentro e non ti abbandona. Una grassa risata che compare spesso nelle scene in cui la protagonista  prende l'iniziativa, si muove coraggiosa e decisa verso l'obbiettivo della giustizia.                     

''Vincere''Una risata che ha l'intento di seppellire il regime, ponendoci davanti all'ambiguità duale del mondo, la normalità e la follia, la verità e la menzogna, il sogno e la realtà.
Così Bellocchio gira un film splendidamente eversivo, decisamente irriverente, mostrandoci la forza di una grande donna contro le debolezze della storia, mettendoci di fronte alle responsabilità di quest'ultima che ha determinato l'Italia che ci ritroviamo oggi, tutto questo come il regista, ex ragazzo prodigio, non aveva mai saputo fare.

Leggi anche la recensione di Clara Spada

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