"L’ospite inatteso" di Thomas McCarthy
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Il professore universitario di economia Walter Vale, rimasto vedovo, che insegna ormai svogliatamente e vive monotonamente in una cittadina del Connecticut, accetta di malavoglia di sostituire un collega a una conferenza a New York, e scopre che il suo appartamento cittadino è occupato da una coppia di migranti, il siriano Tarek che suona il jambè e la senegalese Zainab, artigiana. Dopo l’iniziale sconcerto, inizia una curiosa convivenza fatta di scoperta e conoscenza dell’altro, inteso non solo come straniero ma proprio altro da sé, in una contemporaneità fatta spesso di persone indifferenti dove vige il disinteresse per i sinceri rapporti umani, soprattutto con il diverso.
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Walter nello sforzo di rasserenare le due donne giù di morale le accompagna sul traghetto di Ellis Island, all'ombra di quella Statua della Libertà simbolo di valori ben lontani dalla ostilità dell' amministrazione Bush.
Un capolavoro delicato nei sentimenti e duro nella denuncia di una politica ingiusta. Nel film si distingue anche Hiam Abbass, splendida ed elegante attrice che interpreta la madre di Tarek appunto e già ammirata ne Il giardino di limoni e La sposa siriana, a dimostrare che il fascino femminile non ha età. Il protagonista attraverso la conoscenza d’un mondo altro da sé riscopre se stesso, tornando ad amare e forse ad interessarsi ai problemi del mondo; emblema di questo è in primis il rapporto con la musica.
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15 settembre 2010