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Percorso

Giovanni Columbu e i “Magnetici Affreschi”

Strategie culturali: il regista de “Su Re” parla del nuovo progetto e dello stato dell'arte del cinema nell'Isola tra Moviementu e Sardegna Film Commission. L'intervista di AB

Giovanni Columbu

Nel cuore della Marina, storico quartiere cagliaritano di fronte al porto, in una tiepida mattina di (quasi) estate incontro Giovanni Columbu, regista di film come “Arcipelaghi” e “Su Re” da cui traspare il volto antico di una Sardegna senza tempo, teatro di cupa violenza e inedite sentenze, dove il severo tribunale del popolo si confronta con il giudizio divino. 

Sulla via animata dal passaggio di turisti e cittadini indaffarati, l'incessante fluire di una folla multietnica si rinnova l'antico rito del caffè (e del the) che accompagna una conversazione sui massimi e minimi sistemi decisamente a tema unico: il cinema. Lo spunto è un progetto dal titolo intrigante (e misterioso) di “Magnetici Affreschi”, nella rosa dei prescelti dal Comune di Cagliari, in corsa come capitale europea della cultura, tra quanti hanno partecipato al bando per i contributi del 2014. Le curiosità sono ovviamente molteplici – dai dettagli dell'iniziativa al ruolo dell'intellettuale e dell'artista in seno alla società, ai compiti dell'organizzatore di eventi, fino a una riflessione sul presente (e il futuro) della decima musa isolana.

La sintesi del dialogo – tra cenni sfumati a progetti e ipotesi di lavoro ancora da definire e magari concretizzare, oltre a un'idea forte di cultura come valore in sé, da rivendicare al di là delle ovvie ricadute economiche, e la riaffermazione del potere della bellezza che “ci conquista” , e della libertà di creare – è racchiusa in quest'intervista.

Il suo progetto “Magnetici Affreschi” è entrato nella graduatoria (provvisoria) del comune ...di cosa si stratta? In che veste ha partecipato? Vuole seguire l’esempio di alcuni suoi colleghi che affiancano la loro attività di registi con quella di organizzatori culturali?
Si tratta di un'operazione che investe l'ambiente urbano e che richiama il punto di contatto tra il cinema e la pittura. Una proposta che ho formulato come "ditta individuale" e di cui farò certamente sapere di più quando diventerà operativa. Quanto all'organizzazione di eventi di interesse pubblico, non è la prima volta che me ne occupo.

Giovanni ColumbuLei è fra i pochi a non essere iscritto a Moviementu. Perché?
Moviementu ha svolto un'azione molto positiva mettendo in evidenza le vaste implicazioni dell'economia cinematografica e promuovendo una riflessione pubblica sulle attuali difficoltà del cinema e sulle soluzioni che occorrerebbe adottare. Sono certo che il cerchio potrebbe allargarsi accogliendo molte altre figure. Ad esempio, i tantissimi attori o non-attori che sono coinvolti nelle produzioni e che concorrono in modo determinante agli esiti cinema. Al tempo stesso credo che in un movimento come questo dovrebbero confluire e confrontarsi le voci delle singole categorie professionali più che quelle indistinte di tante persone che in certi casi hanno a che fare col cinema in modo troppo diverso e indiretto. Per questo fino ad oggi ho preferito sostenere idealmente il movimento riservandomi di sottoscrivere singole prese di posizione.

Khavn De La CruzCosa ne pensa della situazione del cinema in Sardegna? In particolare della presidenza di Grimaldi e dell’operato della Sardegna Film Commission fino ad oggi?
E' evidente che la situazione del cinema in Sardegna risente della mancanza di una vera scelta politica da parte della Regione. Se rileggiamo le premesse della Legge regionale sull'importanza strategica del cinema abbiamo davvero l'impressione che quelle premesse siano rimaste parole e che chi governa in realtà si aspetti poco dal cinema, nonostante le opere realizzate, i fermenti e i riscontri. Sono modeste le risorse e mancano scelte di indirizzo. Ad esempio, credo che sarebbe importante fare una valutazione in merito al cinema che più sarebbe utile sollecitare e promuovere, ai segmenti produttivi su cui investire o alla possibilità di favorire o no la creazione di laboratori e la dotazione di strumenti. Da poco c'è stato un bellissimo e stimolante incontro col regista filippino Khavn de la Cruz, autore di “Mondomanila”, che ha esposto un suo magnifico “decalogo” sulle possibili vie del fare cinema. Khavn ha richiamato gli autori a un cinema legato alla realtà e a basso costo. Una riflessione che potrebbe tradursi in una scelta di indirizzo che dovrebbe riguardare gli autori e ancor prima chi ha il compito di promuovere il cinema. In assenza di questo è inevitabile che si proceda con difficoltà e che ci si esponga alla dispersione di energie e di talenti.

11 maggio 2014

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