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Percorso

''Predestination'' di Michael e Peter Spierig

Il consiglio di Elisabetta Randaccio

''Predestination''La pubblicità di Predestination sembra offrirvi un film di fantascienza tutto azione e esplosioni ovvero dovrebbe trattarsi dell'ennesimo lungometraggio sui viaggi nel tempo e il protagonista dovrebbe essere il bello e selvaggio Ethan Hawke.

In realtà, i conti non tornano, ma è meglio così. Lo spettatore sarà sorpreso e si godrà il film cercando di mettere insieme il puzzle meno adrenalinico del previsto, però maggiormente sottile e profondo nei contenuti.

''Predestination''Predestination, prendendo spunto da una novella (Tutti i miei fantasmi) dello scrittore di fantascienza Robert Heinlein (quello di Fanteria dello spazio ma pure di Straniero in terra straniera), risalente al 1959, si snoda sui paradossi possibili dei viaggi nel tempo, dove si potrebbe incontrare se stessi da neonati o da adolescenti, non si potrebbe riconoscere un amico, un padre, una moglie. Questi passaggi, nel film, sono voluti da un'agenzia che, come in Minority report, vorrebbe anticipare i crimini, non far accadere i disastri voluti dagli uomini. Vorrebbe evitare i Grandi Mali, senza cambiarne le ragioni d'essere. Quanto può costare questo investimento nel passato in termini di alterazioni di vite umane?

''Predestination''In Predestination, appunto, la predestinazione sembra un'elica complessa, inquietante. Si può cambiare sesso, identità, volto, obiettivo, ma tutto torna in uno strano incrocio di vicende estreme. Non si viaggia nei secoli, ma tra il 1945 e il 1985: la mutazione, in fondo, è minima negli oggetti e nei vestiti e gli ambienti sono sempre quelli di un America minimalista, dove si cerca di confondersi tra la gente comune per individuare l'anello debole, il “Fizzie bomber”, di cui ci sembra (ma lo capiremo alla fine) di non comprendere né le ragioni dei suoi gesti, né la loro contestualizzazione.

''Predestination''Dobbiamo, da spettatori, immaginarci varie situazioni, abbiamo modo di sfruttare la nostra fantasia e intuitività per addentrarci nella storia che, apparentemente, non usando nessun particolare effetto speciale (sarebbe stato ridondante) può sembrarci ridicola e, dovendo creare suspance, fa ricorso a quelli che sarebbero, in altri film, errori di sceneggiatura: eccessivo uso della voce fuori campo, “spiegoni” lunghi e complessi, buchi narrativi. Ma, paradossalmente, questi elementi danno a Predestination quell'originalità e quella narrativa intrigante che ne fa un prodotto interessante e di qualità. A dare forza alle immagini la bella fotografia “pittorica” di Ben Nott.

''Predestination''E Ethan Hawke? Non è il protagonista, ma fa il suo dovere interpretativo con sicurezza, mentre la parte del leone è di Sarah Snooke, la quale convince in un ruolo letteralmente sfaccettato.

I registi australiani Michael e Peter Spierig sembrano aver trovato una loro estetica e logica. La fantascienza non è molto rumore per nulla, per chi la apprezza è puro intrigo filosofico.

8 luglio 2015

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