Narrativita' e esperienza narrativa
di Chiara Sulis
Il concetto di narratività è legato alla capacità di narrare, che, in senso letterale, significa esporre una vicenda o un fatto con chiarezza, spiegare; ed è molto interessante pensare a ciò in relazione al cinema, poiché esso più di ogni altro mezzo di comunicazione ha la capacità di spiegare quel che vuole dire, dal momento che “impone” il proprio modo di narrare. Al cinema, infatti, si lascia poco spazio all’immaginazione, tutto è già stato definito, dalle fattezze dei personaggi, alla scelta dei tempi e delle ambientazioni, fatto che non accade in letteratura, dove anche la più minuziosa delle descrizioni deve sempre passare per la mostra capacità di immaginare...
Cinema e letteratura
di Chiara Sulis
Il cinema dunque comincia a cercare una propria linea di narratività e la trova nel genio di Griffith, che per primo riesce a far prevalere il cinema prosastico su quello poetico.
L'immagine come adattamento del testo
di Chiara Sulis
Il primo processo è quello che mettiamo in atto nella lettura: quando leggiamo una poesia, un romanzo o un articolo di giornale, a seconda dell’efficacia del testo, immaginiamo ciò che stiamo leggendo, come se si svolgesse davanti ai nostri occhi.
L'adattamento
di Chiara Sulis
La Fedeltà
di Chiara Sulis
La questione va affrontata secondo parametri diversi: non dobbiamo parlare «in termini di equivalenza, ma come un programma di operazioni»28 (Gardies, Bessalel)...
Conclusioni
Abbiamo due semiotiche differenti, da un lato quella letteraria e dall’altro quella cinematografica che si esprimono con caratteristiche differenti: la prima è monoplanare, verbale e si esprime attraverso la parola scritta, la seconda è sincretica poiché mette insieme diversi modi di espressione, dall’iconica alla verbale.
"Un delitto impossibile" di Antonello Grimaldi
di Chiara Sulis
Conversazione con il regista Antonello Grimaldi
"Sos Laribiancos - i dimenticati" di Piero Livi
La parola al regista: conversazione con Piero Livi
Attraverso la trasposizione del romanzo di Masala ho voluto riscattare la memoria di un passato dimenticato. Non sono sufficienti sessant’anni per dimenticare un momento storico tanto importante. Questo film intende ricordare una vicenda umana che ha coinvolto migliaia di italiani, un’intera generazione con una guerra assurda...
Arcipelaghi: dal romanzo di Maria Giacobbe al film di Giovanni Columbu
di Chiara Sulis
Gli arcipelaghi è una delle opere di narrativa di Maria Giacobbe, scrittrice sarda, trasferitasi ormai dalla fine degli anni Cinquanta in Danimarca.
Il romanzo narra di una vicenda della Sardegna: sarda nell’ambientazione e nella descrizione delle problematiche che investono una società chiusa dove esiste ancora l’omertà.
L’impianto narrativo è caratterizzato dalla presenza di diversi narratori che raccontano e, spesso, si raccontano al lettore e da un particolare intreccio che suscita un interesse crescente per la narrazione.
La storia narra dell’omicidio del piccolo Giosuè, figlio di una povera famiglia di Dolomè e della vendetta che viene compiuta ai danni dell’assassino del ragazzo.
"Il figlio di Bakunin" di Gianfranco Cabiddu
Titolo originale: Il figlio di Bakunin. Regia: Gianfranco Cabiddu. Italia 1997
SINOSSI: In Sardegna, alla fine degli anni Trenta, Antoni Saba, proprietario di una calzoleria in un paesino di minatori, vive con spirito libertario e indipendente, al punto di avere ricevuto da tutti il soprannome di Bakunin. Tullio Saba diventa quindi, per quanti lo conoscono, il figlio di Bakunin. Dagli anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta, Tullio, cresciuto e diventato uomo, intreccia la propria storia con quella dell'isola, la guerra, il difficile dopoguerra, le lotte sociali, la ricostruzione, i problemi legati allo sviluppo e alla modernizzazione della terra, del lavoro, della vita familiare. Si susseguono, tra una ricostruzione e l'altra di vari episodi, le testimonianze di chi l'ha conosciuto, di chi l'ha amato, di chi ne ha avuto paura.