Percorso

Prix Italia: quando la televisione può essere di qualità

Si sta svolgendo a Cagliari il più importante festival internazionale di opere televisive e radiofoniche a dimostrazione delle potenzialità espressive e di informazione che ancora può avere il piccolo schermo. di Elisabetta Randaccio

Prix Italia, CagliariFoto di Luca Crippa
Mentre quintali di spazzatura televisiva ingorgano i palinsesti della nuova stagione sul piccolo schermo (in questo senso, il trash sempre più noioso attraversa bipartisan le reti pubbliche e quelle private), a Cagliari si svolge uno dei più importanti festival internazionali per la radio, la televisione e il web: il Prix Italia (14-20 settembre 2008).


La sessantesima edizione del prestigioso premio – nato a Capri nel 1948 -  porta a Cagliari un concorso su cui dovranno decidere 7 giurie internazionali (tre per la radio, tre per la televisione, una per il web), ma anche dibattiti, seminari e anteprime di film e documentari di indubbio interesse.
 
Il Grand Prix Italia a CagliariPer quanto riguarda le anteprime sarà possibile, pure per il pubblico dei non accreditati, partecipare alle proiezioni che quest'anno si svolgono anche in maniera “decentrata”, quindi non solo a Cagliari nel Teatro Civico, ma, contemporaneamente, in varie località della Sardegna.
 
I primi giorni della manifestazione hanno dato spazio alle immagini delle nostra isola: dapprima con una rassegna di programmi televisivi d'autore (tra glia altri il racconto del viaggio in Sardegna del poeta Giuseppe Ungaretti) riguardanti la nostra regione e provenienti dall'immenso archivio delle Teche RAI; in seguito, con la proiezione della versione per il piccolo schermo di "Sonetàula" di Salvatore Mereu. Il pubblico ha invaso il Teatro Civico per l'opera di Mereu, che è stata adattata in lingua italiana, secondo il volere della RAI, preoccupata di raggiungere il maggior numero di spettatori.

Le postazioni informatiche del Grand Prix ItaliaLe anteprime presentate dimostrano che è possibile ancora una televisione che sia, allo stesso tempo, popolare e di qualità. La fiction può rivelare momenti di discreta validità anche con un'impostazione linguistica tipicamente cinematografica ("L'ispettore Coliandro" dei Manetti Brothers), ma soprattutto hanno convinto le inchieste e i documentari giornalistici, che sembrano essere diventati l'unica fonte di informazione approfondita che la TV di stato ci regala. Sia Italian Tabloid. "I segreti della banda della Magliana" di Massimiliano De Santis e Carlo Durante (facente parte del format di successo della Storia siamo noi di Giovanni Minoli) sia "La guerra infinita"  di Riccardo Iacona con la collaborazione di Francesca Barzini, confermano le potenzialità insite nel mezzo televisivo quando sfrutta in maniera intelligente il suo “specifico narrativo”. Assai diversi nell'impostazione ("I segreti della banda della Magliana" divulgativo, corretto, accattivante; "La guerra infinita" crudo e emozionante grazie alla capacità espositiva di Iacona), risultano di ottima qualità e saranno trasmessi a breve, sperando riscuotano il meritato interesse da parte del pubblico televisivo.

Il Grand Prix Italia a CagliariA sfogliare, poi, l'elenco delle opere in concorso ci si può solo augurare un loro sollecito acquisto da parte delle varie reti, soprattutto i documentari, che spaziano dai problemi dell'ambiente al ritratto crudo di un politico ambiguo come Putin (Il sistema Putin dei francesi Jean Michel Carrè e Jill Emery), dai drammi sociali alle rievocazioni storiche. Ci piacerebbe vedere, per esempio "Hollywood 10" di Francesco Ziffel sulla umiliante vicenda della “lista nera” vigente a Hollywood nel periodo della follia maccartista, mentre, tra i film che concorrono nella fiction, come non essere curiosi per "Entatemi" di Norman Makke, adattamento del "Macbeth" shakespeariano ambientato in Sudafrica?

 
Foto di Luca Crippa 
Powered by CoalaWeb

Accesso utenti e associazioni