Percorso

Successo per Creuza de Mà

Il maltempo non intacca il festival dedicato alle colonne sonore, che trasforma Carloforte in meta turistico culturale. Cinema di qualità, musicisti del calibro di Fresu e della Banda Osiris per un pubblico d’eccezione. Tra gli spettatori anche l’attore Francesco Loche. di Maria Elena Tiragallo

bandaosirsDall’ 11 al 14 settembre il circuito regionale de “Le Isole del Cinema” ha fatto tappa nell’Isola di San Pietro con la seconda edizione di “Creuza de Mà”.

Due presenze fisse  che hanno analizzato il rapporto tra la musica e il cinema con un’alternanza di ospiti. Primi fra tutti, la Banda Osiris  per la musica del film di Kim Rossi Stuart “Anche libero va bene”, poi il jazzista Poalo Fresu per “Ilaria Alpi, il più crudele dei giorni” di Ferdinando Vicentini Orgnani, per arrivare all’ultimo giorno con Paolo Buonvino e Antonello Grimaldi, autore delle musiche e regista di “Caos Calmo”.

Tutti musicisti con esperienze diverse, ma con punto in comune: chi compone per un film deve mettere la musica al servizio delle immagini, non farla diventare protagonista. «Fare musica per film vuol dire accordare i sentimenti del pubblico con la storia» ha detto Antonello Grimaldi. Come si compone la musica per film? «Non ci sono regole, non ci sono schemi da rispettare, è fondamentale il rapporto umano con il regista, deve necessariamente essere di grande fiducia-hanno ribadito i membri della Banda Osiris. 

giagnobandiraligrimaldiLavoriamo sull’ambiente sonoro che rispecchia il film, è difficile per un regista affrontare il linguaggio musicale, non riesce a mettere a fuoco il problema qual ’è se qualche cosa non va».  Non tarda ad arrivare anche Paolo Fresu. «Non mi ritengo un compositore di musica per film, sono un jazzista che ama il cinema, non ho una tecnica di scrittura cinematografica- ha dichiarato. La musica non deve diventare il protagonista del film, ma lo deve accompagnare».

 

buonvinoDurante l’incontro dedicato alla musica del  film “Ilaria Apli: il più crudele dei giorni”, alla presenza del regista Ferdinando Vicentini Orgnani e di un numerosissimo pubblico, tra cui anche l’attore Francesco Loche,  Paolo Fresu, ha confessato: «Per il film su Ilaria Alpi ho scritto la musica in aereo da Parigi a Olbia, all’ultimo momento. Arrivato a casa, il problema era quello di elaborare i 14 appunti tematici, cioè metterli al pianoforte per farli diventare musica». Dal film di Orgnani, Fresu ha preso spunto anche per il concerto serale con il Quartetto d’archi Arborada, tenutosi nella suggestiva location di Porta Leone affollatissima di fan, accorsi da tutta la Sardegna. Pubblico divertito e applausi scroscianti anche per la Banda Osiris, che ha trasformato, nella loro esibizione, gli strumenti in personaggi, in animali, correndo, saltando, inseguendosi. Sempre suonando. Finito lo spettacolo, arriva anche la pioggia al punto che il direttore artistico ha modificato il programma. Cosi le proiezioni di “Panas”, cortometraggio di Marco Antonio Pani tra sogno e leggenda, e “Cachacos”di Luigi Marmo, tuffo nella musica colombiana si sono tenute al teatro “Cavallera” in mattine. 

teatrocavallera«Quest’edizione ha visto gli appuntamenti iniziare alle 18, per far visitare anche l’Isola di San Pietro ai tanti accorsi qui a Carloforte per il festival, però il maltempo ci ha fatto anticipare di qualche ora le due proiezioni. Sono molto contento che per il secondo anno si è tenuto il festival a Carloforte, ho notato che non sono bastati i posti a sedere per il pubblico e molta gente ha provveduto portandosi le sedie da casa. L’anno prossimo vorrà dire saranno previsti più posti. Inoltre, abbiamo avuto i due cinema, la “Mutua” e il “Cavallera” con una programmazione quasi in contemporanea come non succedeva da tempo». Altra chiave vincente il concerto di Rocco De Rosa, inizialmente pensato a Capo Sandalo, ma tenutosi all’interno della sala del “Cavallera”. Quello del pianista, Rocco de Rosa, è un nome che i bambini, in particolare, ma anche i grandi, non dimenticheranno facilmente. Superlative le sue musiche di accompagnamento per raccontare le immagini dei film muti di Chaplin. Speciale la serata d’inaugurazione con la proiezione del documentario di Vittorio Nevano “Creuza de Mà” su Fabrizio De Andrè, interamente girato a Carloforte. «E’ l’unico film scritto da De Andrè. - ha riferito Nevano - Si tratta di un racconto dei suoi lavori, che di solito sono concerti ripresi. Questo film è scomparso per circa 23 anni, è stato ritrovato da poco, ancora deve essere restaurato».
Foto di Rosi Giua

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