Percorso

Il Vangelo secondo Giovanni… Columbu

Una insolita conferenza stampa po battiai 'Su Re'. di Pietro Porcella

Giovanni ColumbuPensavo di dover commentare una Press release, de pressi, sull'insolito sistema di finanziamento del film (in sardo) sul Gesu' di Columbu di cui si è già tanto parlato. Il comunicato stampa e il contratto per diventare "produttori-associati" li trovate in altra parte del sito.

Io invece ho finito per assistere e registrare le scene iniziali (ovviamente inedite e imprevedibili)  di un altro film-documentario realizzato in parallelo a 'Su Re'. Un docu-film alla Michael Moore, completamente diverso,  che racconterà il backstage  e le fasi dietro le quinte che caratterizzano e caratterizzeranno il film-evento di Giovanni Columbu.
Permettetemi quindi 'una tantum' un commento-fiction per Cinemecum, con titoletti in tema, per descrivervi alcune delle scene vissute e registrate Domenica 9 Febbraio alla conferenza stampa-provino nella chiesa di Sant'Eulalia nel cuore della Marina di Cagliari.
Tantu po’ cuminzai,  una conferenza stampa per un film  all'interno di una chiesa non si era mai vista.
E non è stata una conferenza stampa-preghiera quasi sottovoce. No, è stata una bella presentazione, a boxi arta e a ruoli invertiti, col parroco Don Mario a fare da addetto stampa e moderatore, e i politici di turno a far la predica e i sermoni  pro San Giovanni e contro lo stato e la Regione assenti.

VENITE ALLA MIA MENSA
Nei banchi della graziosa chiesa di Sant'Eulalia alle 11-10 c'erano solo mia madre Margherita, diplomata in teologia dopo aver fatto sette figli e lo storico Francesco Cubeddu, estasiato dalle immagini del primo promo girato (con Paolo Pillonca Pilato), mentre il cameraman Antonio Cauterucci finiva di sistemare sopra l'organo il televisore.

Io, mentre lo intervistavo, aiutavo il parroco deus ex machina Don Mario Cugusi a portare il tavolo della sagrestia davanti al sagrato per la conferenza stampa. Poi in 15 minuti funti arribbausu tottusu , fedeli, autorità delle dottrine ecclesiastiche, giornalisti, operatori , fotografi  e politici di schieramenti opposti. C'era il pienone, con tutti che si baciavano e abbracciavano affettuosamente nel segno di Giovanni, il visionario, perché (come ricordava Graziano Milia nel suo intervento) la cultura e la professionalità non hanno colore politico.

E così la funzione pagana ha avuto inizio.
CHIEDETE E VI SARÀ DATO

In realtà Giovanni non ha chiesto, è stato Don Mario Cugusi a proporre di  dare. Viste le difficoltà a raccogliere i fondi per il film da parte del suo amico parrocchiano, e valutando il valore morale di un film su Gesu' in salsa sarda, Don Mario ha avviato il processo per fare di necessità virtù.

"Iniziamo noi una 'questua' tra le parrocchie  della Sardegna".

S'importanza de sa limba.
Certo,  essendo impegnato da tempo in una battaglia per dar voce  allla/le nostre lingue, la presenza del sardo nel film su Gesù è stata fondamentale per far scattare la molla a Don Mario. Un film su Gesù in Italiano non avrebbe probabilmente  trovato la stessa disponibilità dalla chiesa sarda, ma l'avrebbe trovata dal Ministero.
PORGI L'ALTRA GUANCIA
Giovanni ColumbuPapà Giovanni ha prontamente risposto alla proposta di Don Mario.
Allo schiaffo ricevuto dalla  Commissione Ministeriale per la Cinematografia che aveva  giudicato il film 'localistico' e alla mano d'aiuto proposta invece dalla chiesa, che ha avuto un effetto–domino sull'ANCI su Provincia di Nuoro, Comune e Provincia di Cagliari, Giovanni ha  porto l'altra guancia. Lui che da laico con portamento e comportamento cristiano, cerca di  interpretare i dogmi dell'amore e della donazione, una volta completato il processo dei finanziamenti  ha proposto di dividere gli utili con un 50%  a favore della chiesa e il restante 50% in un nuovo progetto cinematografico.

STANOTTE QUALCUNO DI VOI MI TRADIRÀ
Il riferimento è ovviamente a Stato e Regione clamorosamente assenti.
Lo Stato, come detto, tramite la risposta data dalla Commissione Ministeriale per la Cinematografia. La Regione (speriamo solo in situazione di stand-by) tramite la non risposta data forse per una non simpatia del Governatore verso il regista (nooh dai, non sarà ancora per la storia del video girato a  Mauro Pili in campagna elettorale in scarpe da tennis? Ndr).
Comunque sia, davanti alla doppia stangata che avrebbe fatto desistere chiunque, Papà Giovanni ha reagito con vigore.

'Ah si? E deu du fazzu su propriu.  Anche senza il vostro aiuto'.

A  'smerdo', come si dice in gergo tecnico.
A completamento delle donazioni ecclesiastiche e i contributi degli Enti summenzionati, il nostro regista – architetto, ha architettato anche una proposta  ai privati che vogliono condividere il progetto, versando una quota minima di 1000 Euro e diventando 'Produttori Associati'.
LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI
Ora si attende la moltiplicazione dei pani e dei pesci. 'Non  nascondete i talenti sottoterra' sembrano voler suggerire la Luches e l'Alba produzioni. Chi crede nel progetto e acquista una quota finanziaria  del 'Su Re'  parteciperà agli utili, oltre che detrarsi il 40% dalle tasse.
Un'altra moltiplicazione avverrà sul set, tra le migliaia di comparse pescate tra la gente comune, gli ospizi, i poveracci di strada e le centinaia di costumi sardi antichi che le comunità locali porteranno in scena.

FINE

Mi è piaciuto molto il finale (della conferenza stampa).

Dopo le pappardelle di politici ed ecclesiastici, quando già era l'ora di pranzo,  finalmente, per ultimo  ha preso il microfono Papà Giovanni per dire la sua sul film e sui finanziamenti.

C'era silenzio assoluto. Lui ha iniziato mansueto, come di consueto.

Giovanni Columbu Ha ringraziato i tanti personaggi e enti che l'hanno appoggiato  e ha rassicurato molti sulla irreversibilità della sua prossima azione cinematografica e sullo stimolo a proseguire  dopo aver ricevuto rifiuti e adesioni.

Poi un finale  che sembrava scenograficamente studiato, se non sapessi invece  che era spontaneo.

In un crescendo vocale inatteso, con la 'luce di taglio' proveniente dal rosone sopra l'altare che   gli illuminava il viso, Papà Giovanni ha alzato la voce. Quasi urlando nel silenzio glaciale della chiesa colma (pitticcu su friusu) ha concluso  ribadendo il suo orgoglio da sardo (nuorese, cagliaritano, milanese)  per esser riuscito a scavalcare l'ostacolo del vile denaro con l'intervento della gente comune, per poter produrre un film in Sardegna, con attori sardi ma con valori planetari. La fierezza e la cocciuttagine. Due nostri pregi e difetti portati all'ennesima potenza.

INIZIO

E dunque, su film  è prontu a partiri.

'Su Re' gloriosu è prontu a nasci, già il mese prossimo, ci sarà il primo ciak ufficiale,  probabilmente sulle nevi del Gennargentu, cun su boi, su  molenti, is pastorisi  e is prebeisi made in Sardinia.  Poi durante la primavera e l'estate, nelle provincie di Cagliari e Nuoro, si girerà l'ultima cena, la  passione, la  crocifissione, le altre scene che Papà Giovanni ha preventivato nella sua scenografia. Dopo un lungo e profondo studio, interpretando a modo suo  i vangeli scritti da Matteo, Luca, Giacomo e Giovanni. Cun sa limba e is attorisi  sardusu.

In verità in verità vi dico, a me sardo-americano, che quando vivo fuori  dalla Sardegna più che i sardi mi manca il 'sardo', viene  da usultare.

Alla Barak Obama, yes we can,

"Eia, nosu poreusu !"
Foto di Pietro Porcella
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