Percorso

S'impinnu, di Figus e Zene a Sassari ed Oristano

 

Prosegue il ciclo di proiezioni del film di Ignazio Figus e Cosimo Zene, S'impinnu (Il voto), prodotto dall'Istituto Superiore Regionale Etnografico. Dopo le presentazioni a Nule, Cagliari, Londra e Nuoro, il documentario sarà proiettato lunedì 23 marzo a Sassari e martedì 24 marzo a Oristano.             

      


A Sassari la proiezione si terrà, alle
16:30, nelll’aula Lessing   del dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari in via Roma 151, mentre a Oristano la presentazione sarà, alle 18:00, nella sala del Centro Servizi Culturali UNLA in via Carpaccio, 9.

Nel corso delle due serate, oltre agli autori, interverranno Franco Lai e Lucia Cardone (Università di Sassari) e Marcello Marras (C.S.C. UNLA Oristano).

L’evento è organizzato dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico, dal Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari e dal Centro Servizi Culturali UNLA di Oristano.

 

 


Il film:
Dopo essere rientrato sano e salvo dalla Guerra di Crimea (1856 circa), Antonio Manca fece il voto in segno di gratitudine di distribuire ‘pane e formaggio’ ai bambini del paese. Guerre successive (I e II Guerra Mondiale) motivano la partecipazione a “s’impinnu” e alla festa nel tempo. Nel Giugno 2012, Cosimo Zene, un antropologo nulese, ritorna al paese natio per realizzare un film sul "Pranzo di Sant'Antonio" insieme al documentarista Ignazio Figus.
Il film racconta i preparativi e la celebrazione del giorno di festa, evidenzia il ruolo di guida indiscussa di Antonianzela (l’ultima discendente diretta di Antonio Manca), i suoi ricordi del passato e le preoccupazioni per il futuro. L’attiva partecipazione dei paesani, attraverso i doni e il lavoro fisico, rivela la sopravvivenza del sistema dell’invio del dono (s’imbiatu - da imbiare, inviare), che ha caratterizzato notevolmente la vita del paese fino ai giorni nostri. Sebbene altre forme di dono siano scomparse, questa festa funziona da catalizzatore mantenendo vive le principali forme di imbiatu.
Il set del film è la casa di Antonianzela, luogo in cui i paesani portano in dono formaggio, pecore, cibo (e soldi), che in seguito vengono redistribuiti all’intero paese. L’idea di “totalità “, derivata dalla definizione di Mauss del dono come “fatto sociale totale”, è alla base di un modello di “dono che tende alla perfezione” (ma pur sempre umano), cosi’ che il compimento del voto, attraverso s’imbiatu, vuole raggiungere “tutto il paese”(a tottu sa idda) e andare oltre. 

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