Percorso

IsReal, la Giuria giovani premia ''Triokala'' di Leandro Picarella

Giuria Giovani, Isreal“Dall'oralità del camino, alla sala del cinema: Triokala emana il calore di una piccola comunità che vive di contrasti tra esotismo e religiosità. La regia è contemplazione, è analisi spaziale e sociale. Premiamo, in particolare, l'audacia del giovane regista coscienti del fatto che le tradizioni appaiano - a chi le vive da vicino - come un grande mostro infuocato difficile da far uscire aldilà delle montagne”. Con questa motivazione la Giuria giovani della prima edizione di IsReal, Festival del cinema del reale dell’Isre di Nuoro, ha assegnato il premio a Triokala di Leandro Picarella.
L’esperienza da giurati alla rassegna è stata per i ragazzi molto formativa. Abbiamo raccolto le loro impressioni a caldo.

Chiara Atzori (24 anni, laureata in Beni Culturali, Università di Cagliari).
L'esperienza mi ha permesso, attraverso il dialogo con professionisti del settore e giovani aspiranti critici, di accrescere il mio bagaglio culturale e di focalizzare la mia passione (spero un giorno professione) per la settima arte su un genere che riflette e fa riflettere sulla vita: il cinema del reale.

Carla Foddis (28 anni, laureata in Lingue e Comunicazione, specializzanda in Cooperazione Internazionale, Università di Cagliari).
Degna di nota è stata la scelta di riservare ampio spazio alla novità. Giovani sono i registi selezionati, giovane la giuria da noi composta. Quest'elemento comune ha permesso uno scambio paritario e bilaterale, scevro di quella distanza generazionale che spesso allontana e frena il confronto.

Stefania Gessa (22 anni, laureanda in Scienze della Comunicazione Università di Cagliari).
Il Festival mi ha fatto conoscere un genere cinematografico da me finora sottovalutato: l'etnografia, cioè la proiezione della realtà nel cinema che non è un semplice trascinamento di immagini e parole sullo schermo ma una presa di coscienza sulla realtà e l'interiorizzazione di tematiche sociali.

Emanuele Malloci (20 anni. studente di Scienze della comunicazione a Cagliari).
Is Real: un vero ponte verso il mondo. Il festival ha trasformato la fredda città in un caldo centro di confronto e di riflessione. È vero che il cinema è un mezzo potente per la crescita dei giovani, ma è anche importante dar loro la possibilità di entrare nelle sale. L'ISRE c'è riuscita e spero che continui negli anni, continuando a dare la possibilità di conoscere i registi e la loro arte. Le persone hanno bisogno di immergersi nella realtà degli altri per comprenderla e il cinema del reale è una possibilità importante.

Maria Federica Piana (Università di Sassari).
Far parte della giuria giovani mi ha permesso di approcciarmi e ammirare il mondo del documentario e soprattutto mi ha fatto scoprire i nuovi modi con cui esso rappresenta la realtà, utilizzando cioè elementi e metodi del cinema di finzione.

Alberto Piras (22 anni, Studente in Scienze della Comunicazione, Università di Cagliari).
Personalmente sono molto attratto dal cinema del reale, e proprio per questo ho deciso di partecipare in modo attivo a questo festival. Provengo da Arborea, nel terralbese, in cui non esiste una scena cinematografica significativa. Per questo ci siamo attivati creando una rete di associazioni giovanili, chiamata “Trama”, che promuove il cinema su tutto il territorio. L'ISREAL Festival è stata un'ottima opportunità per avere a che fare in modo diretto e quasi amichevole con i registi in concorso, provenienti da diverse nazioni, ma anche con registi locali di un certo spessore. Questo è sicuramente un grande punto di forza del festival.

Giuria Giovani, IsrealDaniel Sappino (28 anni, Laurea Magistrale in Storia e Società, tesi in teoria e tecnica del linguaggio cinematografico).
Un’ottima esperienza di crescita e di approfondimento sul mondo cinematografico. Isreal è stato un momento di condivisione e scambio culturale (soprattutto fra noi ragazzi) e, per alcuni, di scoperta - una tipologia di film poco conosciuta. Da migliorare, invece, l’interazione tra giuria giovani, registi e critici, anche attraverso l’inserimento di workshop che possano permettere di comprendere meglio le modalità e i processi che portano alla realizzazione di un documentario audiovisivo.

Gilda Satta (21 anni, laureanda in Scienze del Turismo Culturale Università di Sassari).
Ho apprezzato ed amato qualcosa di ogni film, perché attraverso la visione del reale, hanno saputo raccontare storie profonde, coinvolgenti e cariche di forza espressiva, sebbene alcune ambientate in mondi distanti dal nostro.

 10 aprile 2016

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