Percorso

L'acqua magica di Sulis

Debutta a Sestu l'opera prima di Luca Sulis, docente di italiano col pallino  del cinema. A presentare al pubblico  “La fontana di Morù” ci sarà Giovanni Columbu. Tradizione e modernità per raccontare un piccolo paese di montagna,Tonara, visto con gli occhi di due piccoli orfani. di Maria Elena Tiragallo

Sogno realizzato. Luca Sulis, il professore d’italiano, è riuscito a concretizzare la sua più grande passione: fare un film.  Sarà presentato, al Galaxy Cine Village, di Sestu, il 17 ottobre  il lungometraggio “La fontana di Morù” per raccontare la vita nel piccolo paese di montagna, Tonara, ai piedi del Gennargentu...
Centro storico con le sue vecchie case e boschi, location prescelte. Alcune decine di migliaia di euro per soddisfare l’esigenza di raccontare una storia covata dentro da tempo.

Ci può raccontare la genesi del suo primo lungometraggio?

"La fontana di Morù" nasce come romanzo. Un romanzo nato dal bisogno di raccontare qualcosa che conoscevo bene: il mondo della mia infanzia, dal bisogno poi di legare questo mondo ormai lontano al mondo di oggi. Cercare di legare in maniera compiuta tradizione e modernità: questa era la difficoltà. Solo in seguito mi accorsi che non sarebbe stato poi così difficile mettere in scena questo "qualcosa".
Proprio a Tonara viveva qualcuno che "richiamava alla mente" i miei personaggi... Così decisi di fare la pazzia di farne un film. Feci i primi provini alla ricerca dell'attrice protagonista (Laura) e degli altri bambini, contattai il direttore della fotografia di Milano,  Andrea Treccani con cui feci i sopralluoghi tre mesi prima delle riprese. Stavo poi per rimandare il tutto per un grave problema familiare quando mi dissi che, male che andasse, avrei buttato via 25.000 euro, i miei risparmi. Il 21 agosto 2006 cominciammo le riprese, con una troupe scarna ed entusiasta.

Tino Petilli, “La fontana di Morù”Nel film sono protagonisti  due bambini, ci sono altri personaggi rilevanti?
Sì, Don Bainzu (Peppe Mura) e Fileferru (Modesto Zucca) sono due tra i personaggi trainanti, senza dimenticare tzia Giuanna ("Zicca" Pala), il Re (Tino Petilli) e Rospo (Sergio Succu), due figure fortemente simboliche.

Tutti attori esordienti?
Praticamente tutti, Tino Petilli escluso, molti avevano precedenti esperienze teatrali - Peppe Mura, Tina Garau, Mauro Zucca.

Che ruolo ha Tonara?
E’ semplicemente il paese dove il film è stato girato, quasi tutti gli attori sono di Tonara, e la fontana di Morù esiste realmente a Tonara, infatti, ricorda la fonte del rione Toneri, leggendaria per s’abbia  e su toni, l’acqua magica che fa perdere il senno a chi la beve.

E' un film che oscilla tra modernità e tradizioni. Le leggende quanto hanno influito?
Nessun ruolo particolare, sono presenti le dieci Accabbadore - una mia rivisitazione in chiave moderna e simbolica dell'Accabbadora che tutti conosciamo.

“La fontana di Morù” Quanto è costato? E' stato finanziato da qualcuno?
Il film è costato -  attrezzatura compresa (9000 euro) - 34.000 euro, purtroppo non è stato finanziato da nessuno. Il Comune di Tonara non ha dato, nonostante le ripetute promesse, un  euro. Questo la dice lunga sullo spazio e sull'importanza che viene dato ai giovani che cercano di fare cose nuove, vengono stanziati soldi solo per poeti e artisti morti e sepolti da tempo che se fossero ancora in vita forse fucilerebbero i nostri cari amministratori... Come dire: se tu morissi qualche euro per te lo troveremo di sicuro...

A chi si rivolge?
A nessuno in particolare, anche se purtroppo la fascia di pubblico che solitamente frequenta un cinema (15/25 anni) non è attratta da opere simili.

Cosa spinge un docente di italiano a fare il regista?
Il bisogno di raccontare qualcosa. Il mio sogno di ragazzino era fare il regista, non certo il professore. Sogno realizzato, ma quanta fatica...

“La fontana di Morù” Ancora pochi giorni e poi la prima a Sestu con Giovanni Columbu
Speriamo di avere un buon riscontro di pubblico, puntiamo sul fatto di avere contenuto il prezzo del biglietto d’ingresso  pari a  4 euro per tutti i giorni di programmazione. Spero che il mondo della cultura sarda e i media in genere, giornali e tv, gli dia il giusto riscontro. Se qualcuno ci chiamerà il film arriverà anche in altre sale…

Continuerà a fare il regista?
Sì, sto lavorando a due sceneggiature ben avviate, con la speranza che piova dal cielo qualche soldino.
 
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