Percorso

Storie di emigrati in cerca di ciak

Assegnati i premi del concorso per sceneggiature sull’emigrazione sarda.  Sardu, presidente di giuria: “Tutti progetti col sentimento”. Stravince Marco Antonio Pani con la storia di Arturo Usai, il medico dentista algherese, cineasta per passione, volato in Brasile. L'intervista. di Met

Marco Antonio PaniSi è conclusa la prima fase del concorso per progetti cinematografici “Storie di emigrati sardi”, promosso dalla Regione Sardegna, dall’Assessorato al Lavoro, dalla Società Umanitaria Cineteca Sarda  e dalla FASI. Il concorso, alla sua prima edizione,  col fine di raccontare l’emigrazione dalla Sardegna  nel corso della storia fino ai giorni d’oggi ha riscosso un notevole successo.
47  autori partecipanti con 28 progetti  per la realizzazione di documentari e 19 progetti per fiction.  12 le opere finaliste.

“In tutti i progetti ho notato il sentimento, l’emozione  che hai provato partendo dalla tua terra che rimane per sempre. I soggetti li ho sentiti molto vicini, sono piaciuti molto alla giuria per l'ottima qualità  ed è emerso che c’è molta competitività tra gli autori”, ha detto Maria Sardu, autore televisivo per la Rai e presidente della giuria, composta da Antonello Zanda,  Marco Zurru, Gianni Olla, Tonino Mulas. 
 
Paolo CarboniPrimo premio, pari a 11 mila euro, assegnato a Marco Antonio Pani per il progetto “Arturo torna dal Brasile”, storia dell’algherese, medico dentista, cineasta che dopo la seconda guerra mondiale emigra in Brasile. Ad aggiudicarsi il secondo premio, del valore di 9 mila euro,  Nicola Contini, con “Marie- Maria”, sull’emigrazione femminile attraverso tre generazioni di donne sarde. Il terzo premio, di 6 mila euro, è andato a Mario Piredda con “Io sono qui”, focus sugli emigrati sardi in Kosovo per la guerra, che tornano in Sardegna con un carico di malattie. Tre le Menzioni Speciali: a Carmina Conte e Paolo Carboni per il progetto “Le spose di Grand- Hornu”, a Carlo Porcella per “Gli sradicati”  e a Augustin Juan Merello Coga per “Destinu”. Tra vincitori e vinti  arriva a sorpresa il finanziamento dal Comune di Asuni, pari a 4 mila euro per progetto  agli autori delle tre sceneggiature meritevoli delle Menzioni Speciali.   Otto mesi di tempo  per realizzare i progetti.  Al  vincitore della prima edizione del concorso, Marco Antonio Pani abbiamo fatto qualche domanda.

Marco Antonio PaniCi può raccontare la genesi del progetto “Arturo torna dal Brasile”?
Nasce da un’ intervista per caso. Mi trovavo ad Alghero per raccogliere interviste a delle persone anziane sulla seconda guerra mondiale. L’unico ad aver fotografato Alghero il giorno dopo i bombardamenti era appunto Arturo, che mi chiese se il film sarebbe stato girato in 35 mm, specificando che anche lui aveva girato molti film in 35 mm.  Arturo Usai è un medico dentista algherese, cineasta, che, dopo la seconda guerra mondiale emigra in Brasile, a Rio De Janeiro, e partecipa filmando alla costruzione della nuova capitale Brasilia. Il documentario racconta i 13 anni di emigrazione di Arturo. Che vita trovò in Brasile? Che Sardegna ritrovò al suo ritorno nel 1961?

Quale sarà la prima fase per iniziare la realizzazione del film?
Devo al più presto intervistare Arturo Usai, dato che ha 93 anni, e capire perché è andato in Brasile, cosa ha fatto.  A fine giugno ci saranno le riprese con lui. Poi si dovrà impostare il viaggio in Brasile, dove sarò a settembre. Alghero e Rio de Janeiro saranno le location.

Un momento della cerimoniaSi aspettava questo premio?
Ci speravo, ci tenevo moltissimo perché era un peccato perdere questo personaggio. C’è un grande affetto per questo lavoro.  Ci saranno molte testimonianze  dei familiari, come quella del fratello di Arturo, Remo Usai, considerato nei libri di cinema brasiliano come  il più grande compositore  di colonne sonore.  
L’opera sarà presentata a fine gennaio.
 
 
 
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