Percorso

C'è anche Zucca sotto il cielo di Tavolara

Con "L'Arbitro" si è guadagnato un mare di applausi. Ed è probabile che presto il suo lavoro diventerà un lungometraggio. "Sono in contatto con la Rai e con Medusa. Io non demordo". di Francesco Bellu

Paolo ZuccaPaolo Zucca non si ferma un attimo. È come un treno in corsa. Le dure leggi del gol e delle vita giocate su un campo-arena quasi infernale del suo premiatissimo corto “L’Arbitro” (David di Donatello 2009 come miglior corto e premi speciali a festival come Clermont Ferrand e Lille) stanno per fare tappa il prossimo 16 luglio sotto il cielo stellato di “Una notte in Italia”, il Festival del cinema di Tavolara.

Ma è molto probabile che tra un annetto ritroveremo molti dei personaggi del corto in un lungometraggio. Da circa un mese, Paolo Zucca sta lavorando alla sceneggiatura del suo primo film, che svilupperà in maniera più approfondita molti dei protagonisti del suo cortometraggio. Non è però una semplice versione allungata. Tutto l’impianto narrativo verrà, infatti, per buona parte, riscritto (ad esempio non ci sarà più la figura del pastore omicida) pur mantenendo e anzi amplificando quella dimensione surreale sospesa tra il tragico e il grottesco che è uno degli aspetti che ha maggiormente colpito pubblico e critica.  

''L'arbitro''Immerso tra le atmosfere calcistiche dei romanzi di Soriano e di tanta letteratura sud-americana sul mondo del calcio, Paolo Zucca, ammette che il progetto non è semplice «Vorrei continuare a usare il bianco e nero. So che è una sfida, – dice – ma per il momento nessuno dei soggetti attivi con cui ho parlato, 01 della Rai e Medusa di Mediaset, è disposto a farmelo fare, se non a colori. Io comunque non demordo».
Una tenacia, quella di Paolo Zucca, mostrata anche con le risposte alle critiche che alcuni hanno mosso al suo L’Arbitro: «Molti sono rimasti perplessi dal fatto che io mescoli in poche inquadrature scene che stridono le une con le altre, come quella del gol seguita dall’omicidio brutale.- racconta Zucca - Per questo hanno parlato di mancanza di omogeneità e di una regia poco controllata. Ma io volevo proprio quell’effetto. Volevo che al pubblico il riso gli si strozzasse in gola». E anticipa che nel film farà pure di peggio.

Il cinema a TavolaraIn attesa di (ri)vedere nuovi ladroni salvati e dannati sotto il sole cocente e la polvere di un campo da calcio di Terza Categoria, Paolo Zucca ricorda anche la sua trasferta americana a Los Angeles, della sala piena di spettatori curiosi, delle tante domande fatte a fine proiezione e dei paragoni fatti con il cinema onirico di Federico Fellini, a cui in parte “L’arbitro” si ispira e a cui l’autore ha aggiunto Sergio Leone, «I particolari su Sergio Leone li ho “confessati” io al pubblico» spiega. E lo fa con una punta di soddisfazione.
Ora però, è pronto ad approdare a giorni al festival “Una notte in Italia”, (14-19 luglio tra Olbia, San Teodoro e Tavolara), che quest’anno punta tutto sulla commedia, dai Vanzina a Ficarra e Picone. Lui non rinuncia al suo carattere sincero e pungente e chiude lanciando una frecciatina ai due figli di Steno e al filone cine-turistico dei loro film: «Niente di personale, ma vedere il loro titoli in cartellone in un festival mi lascia perplesso. Sarà che io non amo il loro genere».

Che partita sarebbe vederli magari insieme a discutere sulla propria idea di cinema. Un po’ di aria frizzante per spegnere l’afa di questi giorni sotto il cielo blu di Tavolara.

Per info:  www.cinematavolara.it

Qui il programma

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