Nuovo ciak per Sulis. Fra simbolico e reale
Il gioco delle maschere e un dostoevskiano istinto di ribellione contro la macabra recita di una società che perpetua ingiustizie e immobilismo, per un originale racconto per immagini nella terra dei Mamuthones. di Anna Brotzu
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![Il set di ''A morte'' Il set di ''A morte''](images/stories/S/SULISLUCA/amorte/amorte4.jpg)
Io metterei l’accento sulla “follia” del fare cinema in Sardegna. Dove esiste una Film Commission che funziona, e dovrebbe darci un grosso aiuto per la parte logistica, ma mancano i supporti per la produzione, a cominciare dalle attrezzature, e le professionalità non vengono valorizzate. Così è più facile rivolgersi all’esterno, che so, per trovare un direttore della fotografia, e questo incide sui costi, e contemporaneamente riduce le ricadute sul territorio in termini di occupazione. E malgrado la “nouvelle vague” dei registi sardi, non c’è (ancora) una sensibilità diffusa e un’attenzione verso il cinema nella promozione anche turistica, oltre che culturale ed economica dei luoghi. Eppure un film come “La fontana di Morù” aveva come protagonista, insieme ai personaggi nella loro coralità, proprio il paese di Tonara visto con gli occhi dei bambini, in una narrazione fortemente simbolica ma con le sue case, le strade, i paesaggi.
![Il set di ''A morte'' Il set di ''A morte''](images/stories/S/SULISLUCA/amorte/amorte1.jpg)
Infatti, più di quel che normalmente si pensa. Anche solo dar da mangiare e far dormire le persone che partecipano alla produzione, per non parlare delle tante spese vive da affrontare quotidianamente. E la postproduzione. Noi ci siamo rivolti alla rete, con un sito internet e un gruppo su "Facebook": ci sono già circa 300 sostenitori per “A Morte!!!”, e l’ideale sarebbe di arrivare almeno a 3mila. Mettendo 10 euro, anche quotandosi in più persone, si riceverà una copia in DVD di “Morù” e, quando sarà finito, anche quella del nuovo film.
In anteprima.
Diciamo di sì.
![Il set di ''A morte'' Il set di ''A morte''](images/stories/S/SULISLUCA/amorte/amorte3.jpg)
Lo scenario sarà ancora una volta la Sardegna. Gireremo dal 20 agosto al 12 settembre tra Cagliari, da Castello a Monte Claro, e Montevecchio, Tonara e Tertenia, pensavamo anche a Villasimius e Buggerru, e altre locations, con un’appendice a febbraio a Mamoiada per il Carnevale. E ci sono i “Mamuthones”, che appariranno all’inizio e alla fine in una composizione circolare; avevo già inserito l’“Accabbadora” in “Morù”, e anche qui ritornano queste figure ancestrali, che assumono un significato emblematico, e pregnante nella storia.
Qual è la trama di “A Morte!!!”?
E’ il racconto di un gesto apparentemente folle, e “superomistico”: il duplice rapimento che il protagonista, Marco, un giovane laureato, mette in atto, ispirandosi al "Raskolnikov" dostoevskiano, contro due rappresentanti del mondo cinico ed egoista che lo circonda. I due prigionieri, un professore universitario e un politico, verranno portati presso una vecchia miniera abbandonata, e qui, in spazi all’aperto, sottoposti a incalzanti e singolari interrogatori, su temi disparati, da Pericle a Tangentopoli, dal cursus honorum a Cirino Pomicino, dai mali della scuola a quelli della politica italiana.
E’ il racconto di un gesto apparentemente folle, e “superomistico”: il duplice rapimento che il protagonista, Marco, un giovane laureato, mette in atto, ispirandosi al "Raskolnikov" dostoevskiano, contro due rappresentanti del mondo cinico ed egoista che lo circonda. I due prigionieri, un professore universitario e un politico, verranno portati presso una vecchia miniera abbandonata, e qui, in spazi all’aperto, sottoposti a incalzanti e singolari interrogatori, su temi disparati, da Pericle a Tangentopoli, dal cursus honorum a Cirino Pomicino, dai mali della scuola a quelli della politica italiana.
![Il set di ''A morte'' Il set di ''A morte''](images/stories/S/SULISLUCA/amorte/amorte6.jpg)
All’elemento realistico si mescola quello simbolico, ed è proprio in questo difficile equilibrio la sfida vera del film. Ci sono temi ricorrenti come, oltre alle maschere dei “Mamuthones”, i clown: il protagonista, che studia per la seconda laurea dopo una fallimentare esperienza in un call center, si mantiene facendo l’animatore di feste per bambini, e da clowns si travestiranno gli studenti per manifestare il loro dissenso contro il docente. E un re, incarnazione del male assoluto, che avrà volto e voce di Tino Petilli: è una figura già evocata ne “La fontana di Morù”, ma qui acquista un carattere totalmente negativo, privo di qualsiasi scrupolo morale.
![Il set di ''A morte'' Il set di ''A morte''](images/stories/S/SULISLUCA/amorte/amorte2.jpg)
Progetti futuri?
Non vorrei sembrare troppo ambizioso, devo ancora di iniziare le riprese. Però certo vorrei presentare “A Morte!!!” ai festival. Magari a Cannes.
Non vorrei sembrare troppo ambizioso, devo ancora di iniziare le riprese. Però certo vorrei presentare “A Morte!!!” ai festival. Magari a Cannes.
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