Percorso

Mocci, o la passione delle isole

Il documentarista cagliaritano alle prese con il montaggio dei materiali girati tra Öland e Gotland in Svezia (in primavera a Selargius la presentazione). "Quel che più mi appassiona, fin da bambino, sono gli ambienti umidi, incontaminati paradisi per miglialia di uccelli". di Anna Brotzu

 

 


 

Mocci durante le riprese dei raukar

«Io sono la testimonianza che quando si ha la tenacia e la voglia di fare qualcosa si può riuscire»: parola di Davide Mocci, che si racconta circondato da schermi e apparecchiature elettroniche del suo studio ricavato nella nuovissima casa «in città ma immersa nella campagna», tra riflessi di luce nordica, ritratti e paesaggi delle isole baltiche.

E spiega: «Sono cresciuto a Cagliari, nella zona di piazza San Michele: arrivo dai quartieri poveri, in realtà ricchissimi quanto a esperienze di vita e calore umano, da cui però è più difficile emergere, perché vivi convogliato in un destino apparentemente già scritto. Però c'è qualche vantaggio, che ho potuto sperimentare nel mio lavoro, nell'essere nati e cresciuti in certi ambienti: ho potuto sviluppare la capacità di rapportarmi con ogni tipo di persona e situazione anche in territori pericolosi.

Davide MocciRicordo una volta in Equador, degli indigeni armati di machete ci hanno sbarrato la strada, volevano solo qualche dollaro ma la guida (Giovanni Onore, un italiano) era adirata per principio, “non avete il diritto di impedire il passaggio, il sentiero è di tutti”, diceva, e si è creata una situazione drammatica: ecco la mia infanzia e adolescenza mi hanno preparato a fronteggiare emergenze come questa, che per fortuna si è risolta: abbiamo scelto un altro percorso».
Regista e autore di decine di documentari, molti dei quali trasmessi dalla RAI e in particolare per Geo&Geo, dalle “Lagune di Sardegna” e “Gent'Arrubia” sui fenicotteri, ai reportages in Tunisia su “La Rotta del Corallo” e a “Buenos Aires sulle tracce dei desaparecidos”, “Segnali di pace in Bosnia”, e ancora in giro per il mondo, dall'Equador a Gibilterra, fino alle algide terre del Mare del Nord e dell'Östersjön, o Mar Baltico, Mocci (dopo un'incursione in una Barbagia innevata) è ora impegnato nel montaggio dei materiali girati la scorsa estate.

Isola di Gotland"Sono le immagini delle due maggiori isole della Svezia, Öland e Gotland, e stranamente in questo viaggio ho incrociato la letteratura e il cinema, oltre alla pittura, perché su Gotland si trova Visby, antica città fortificata (patrimonio dell'UNESCO) che fa da sfondo alle avventure di Pippi Calzelunghe, il celebre personaggio inventato dalla scrittrice Astrid Lindgren, e all'estremità nordorientale si trova l'isoletta di Fårö, dove Bergman visse per 40 anni e girò la famosa tetralogia ("Persona", "L'ora del lupo", "La vergogna e Passione"). Ho potuto seguire le sue orme nelle ricerche di una location, dalla Scozia al Baltico, finché trovò quest'isola nell'isola, con la sua natura incontaminata e i raukar, straordinarie formazioni rocciose, colonne di pietra modellate dall'erosione che paiono delle vere e proprie, inquietanti sculture".

Lars Jonsson e Davide MocciE la pittura?
Ho fatto incontri davvero interessanti, tra cui quello con Lars Jonsson, ornitologo e pittore che vive a Gotland e realizza splendidi dipinti (acquerelli e oli) sulle diverse specie di uccelli, in cui ho ritrovato il sentimento vivo e palpitante della natura, i minuti dettagli e i colori, perché io le più belle sequenze della mia vita in realtà le ho viste in bianco e nero, attraverso il mirino della telecamera. Lars è considerato uno dei migliori illustratori di tutti i tempi, ha curato preziose guide, è un affabile gigante biondo che mi ha regalato un po' della sua grande umanità. A Öland ho conosciuto Stefan Lund, un pittore molto famoso ma anche un vero lupo di mare, un ex comandante che dopo aver trascorso tanti anni sull'acqua, ha acquistato la casa sul faro dove dipinge ed espone i suoi quadri e quelli degli amici, una sorta di galleria privata. Di lui hanno scritto importanti riviste di tutto il mondo e si è detto felice e orgoglioso che tramite me anche la RAI italiana si occupasse di lui. E quella sua abitazione sull'acqua da l'idea che non abbia mai smesso, in fondo, di navigare: è ancora il comandante Lund!

Stefan Lund e Davide MocciMa cosa l'ha portata fin nel Baltico?
Quel che più mi appassiona, fin da bambino: gli ambienti umidi e gli uccelli, e lì ce ne sono tantissimi, su Öland - dove mi ha fatto da guida un bravissimo ornitologo, Christian Cederroth,  che solo nel suo giardino ha avvistato e catalogato più di 300 specie diverse - esiste un osservatorio ornitologico, è curioso ed emozionante vedere intere famigliole “a caccia” di volatili attraverso i telescopi. E' attraverso esperienze di questo tipo che nei bambini si forma una coscienza ambientale, il gusto per una caccia molto più delicata e difficile di quella con le armi, dove tiri un colpo e via, nel tentativo di cogliere l'esistenza segreta degli uccelli nel rispetto della natura.

Quando vedremo sullo schermo Öland e Gotland?
Saranno in onda prossimamente sulla RAI,  ma stavo pensando a una presentazione al pubblico, probabilmente a Selargius in aprile.

L'isola di FaroQual è la chiave del successo di un documentario?
Non sta a me dirlo, ma certo se un lavoro è fatto con cura e con passione il pubblico se ne accorge.  E' anche un discorso di professionalità: la voce dei miei documentari è sempre stata, fino all'ultimo, quella di Claudio Capone, e da lui ho imparato moltissimo su come il ritmo e gli accenti possano arricchire il significato; è stato davvero un maestro. Io poi ho la fortuna di poter scegliere i temi, propongo le mie idee in RAI e quasi sempre vengono accolte. Da isolano prediligo le isole, che naturalmente devono possedere queste due caratteristiche: lagune, stagni e zone umide e un'avifauna interessante. Individuata la meta del viaggio, comincio a fare ricerche sull'ambiente e la geografia come sulla gente, la storia, la lingua, la cultura e le tradizioni, sia con il focus sul luogo sia allargando lo sguardo sul Paese e le reciproche relazioni, per capire e conoscere al meglio il microcosmo dove farò le riprese.  

Le cercatrici di tartufiE inizia il viaggio
Sì, parto con la mia piccola troupe, mia moglie e mia figlia e il mio impareggiabile fuoristrada, con  tutte le attrezzature (c'è pure una stanza smontabile, meraviglie della tecnologia stavolta italiana!) e naturalmente quando arrivo sul posto le cose che avevo preparato cambiano, perché se alcune situazioni sono fedeli, rispecchiano quel che avevi immaginato, e naturalmente gli dai spazio, altre si rivelano insignificanti, le lasci perdere, ma soprattutto succede che ne scopri altre inaspettate, e devi lasciarti un po' guidare dal caso e dall'istinto. I miei reportage son fatti di paesaggi e notizie, ma anche di incontri e storie: dalle antiche pietre che evocano culti e navi vichinghe, alle cercatrici di tartufi di Gotland, alla visione dei cervi all'alba e i mulini che ancora dominano il paesaggio, alle isolette di Stora Karlsö e Lilla Karlsö con colorate orchidee e numerose specie di uccelli.
 
I luoghi del documentario, l'isola di GotlandEsiste un fil rouge nel suo lavoro?
Be', sicuramente il piacere delle isole, dalla Sardegna alle Highlands scozzesi e le Ebridi, però  ho raccontato anche “Gibilterra tra due mondi”, Europa e Africa, e i Fenicotteri nel Mediterraneo. Poi le isole dell'Estonia, Saaremaa, Muhuu e Hiiumaa, e in Polonia ho girato “Masuria terra di laghi”, dove da “La tana del lupo”, la fortezza di Hitler, e dai laghi masuri arrivo fino ad Auschwitz per raccontare l'esito tragico di quella storia. Oltre a filmare “Norvegia la luce del nord”, son stato sulle Isole Lofoten, oltre il circolo polare artico.

Il prossimo viaggio a Nord?
Mi attendono le Åland  finlandesi e Bornholm in Danimarca e avrò compiuto il mio giro per le isole baltiche. Poi ci sono vari progetti, tra cui due lungometraggi di fiction nel cassetto, perché son progetti costosi e impegnativi e io son del parere che le cose o si fanno bene o è meglio non farle e aspettare un momento più favorevole. E naturalmente altri documentari!

Abitazioni a GotlandQuindi l'archivio è destinato a crescere?
Sì ma l'idea è  proprio quella di metterlo a disposizione di tutti: molti lavori sull'Isola son già online su Sardegna Digital Library, e quando sarà terminato il nuovo sito inseriremo anche gli altri.  Comunicare, raccontare storie, aprendosi al mondo è lo spirito che anima il mio lavoro.

Per saperne di più: www.masterfilm.it

 

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