Babel, l’importanza di essere unici
Fino all’11 dicembre a Cagliari il "Babel Film Festival", concorso cinematografico dedicato alle lingue minoritarie: 33 film (più undici fuori concorso) tutti realizzati nelle lingue non nazionali d’Europa. di Giuseppe Novella
Un evento interessante e culturalmente di primissimo rilievo, ma anche un momento di massima importanza per quanto riguarda il discorso, sempre più frequente in sede accademica e politica, legato alla rivalutazione dell’uso della lingua sarda, sia nei contesti ufficiali che in quelli familiari. A tessere le fila del Babel Festival è Antonello Zanda, direttore della cineteca sarda: «Il recupero delle lingue minoritarie si deve muovere su tutti i profili della comunicazione. La Sardegna deve ricoprire un ruolo centrale; da quindici anni c’è stato un grande fermento del cinema sardo e non a caso i registi sardi fanno parlare gli attori in lingua sarda». Sempre meno “non nazionali”, sempre più europei: potrebbe essere questo uno slogan esplicativo del clima culturale nel quale si svolge la rassegna, il cui obiettivo è proprio promuovere e valorizzare produzioni cinematografiche che siano espressione di quelle minoranze e dell’unicità delle loro storie.
Abbattere i vincoli che la standardizzazione della cultura nazionale ha imposto nei decenni, e che ora più che mai risultano obsoleti e sorpassati, mediante una lotta simbolica che di violento ha soltanto l’entusiasmo e il fervore con il quale il Babel film Festival è stato organizzato, e con il quale naturalmente i filmmaker di svariate nazioni ne prendono parte. Far sposare modernità con tradizione, nuovi media e lingue antichissime, il tutto sotto la sgargiante bandiera della multiculturalità. Ma Babel film festival non è soltanto cinema: dibattiti e incontri sulla lingua sarda, in relazione ai media, al cinema e alla società; l’incontro “I custodi dell’Amazzonia”, dedicato al popolo Tikuna; il concerto del quintetto di Mauro Palmas con lo spettacolo “Il colore del maestrale”, che vedrà l’esibizione di un quartetto sardo-occitano-carlofortino-veneto. Queste sono soltanto alcune delle numerose iniziative che, alternativamente ai film, riempiranno e daranno colore e vivacità alle sei giornate del concorso.
Numerose le lingue, vere protagoniste di questa brillante iniziativa: oltre al Sardo saranno presenti anche Occitano, Furlan, Ladakhi, Brezhoneg, Màda, Catalano, Miskito, Euskara, Plautdietsch, Arbëreshë, e altre ancora. Inoltre, il festival si contraddistingue per l’importanza assegnata alla LIS, la lingua dei segni per i non udenti: infatti, oltre alla partecipazione al concorso di alcuni film realizzati con questo codice linguistico, tutti gli appuntamenti del Festival saranno accompagnati da traduttori LIS, dando così massimo rilievo a questo aspetto della comunicazione in una lingua anch’essa, per certi aspetti, catalogabile come “lingua minoritaria”.
La scommessa che Cagliari fa sul "Babel film Festival" è grande e importante.
![Babel Film Festival Babel Film Festival](images/stories/F/festbabel/babel2010/babel5.jpg)
![Babel Film Festival Babel Film Festival](images/stories/F/festbabel/babel2010/babel8.jpg)
La scommessa che Cagliari fa sul "Babel film Festival" è grande e importante.
![Babel Film Festival Babel Film Festival](images/stories/F/festbabel/babel2010/babel3.jpg)
(La rassegna è sostenuta dai contributi della Regione Autonoma della Sardegna, della Provincia di Cagliari, del Comune di Cagliari e della Fondazione Banco di Sardegna, per l’organizzazione della Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari in collaborazione con l’Associazione Babel e la Società Areavisuale).
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8 dicembre 2010