L'Isola esclusa dal Cinetour
La Sardegna snobbata dalla grande festa organizzata da Cinecittà. Il carrozzone arriva in tutte le piazze, ad eccezione delle agorà sarde. di M. E. T.
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E, in tutti casi, rimanere fuori da manifestazioni così significative, che coinvolgono tutte le regioni italiane, significa che cinematograficamente valiamo poco o niente. Il Cinetour di Cinecittà è una festa di cinema nelle piazze che include una lunga serie di appuntamenti per i cittadini di ben 26 paesi di tutto lo stivale, da nord a sud, eccetto che per i sardi, unici esclusi.
«Non si sa il motivo - fanno sapere dal Ministero della Solidarietà sociale che patrocina l'iniziativa - non abbiamo deciso noi le piazze, abbiamo dato solo i fondi». Ancora più evasiva la risposte di quelli di Cinecittà.«Non c'è un motivo particolare. Noi abbiamo chiesto aiuto all'Anci, l' associazione dei Comuni, per sondare disponibilità e logistica, e questo è il risultato. Magari la prossima volta...». C'è da esserne contenti. Aspettare altri 70 anni per partecipare a un Cinetour? Che mancanza di buon gusto! Obiettivo della manifestazione è quella di coinvolgere tutti i piccoli paesi (con meno di 15mila abitanti), luoghi in cui solitamente il cinema non arriva o non ha una programmazione regolare. Poi, però, si scopre
che solo una parte dei paesi coinvolti ha una popolazione così ridotta. La manifestazione, infatti, termina a Napoli e a Palermo, due città con un' altissima densità demografica. Che succede? La Sardegna non esiste, i suoi figli non hanno diritto a essere coinvolti dal grande schermo? Su 377 Comuni sardi, ben 316 sono sotto i 5mila residenti. Nemmeno trenta i centri con una sola sala. Eppure, l'Isola non compare. Il Cinetour propone un film, un documentario e una mostra fotografica sulla storia del cinema italiano, curato da Cinecittà Holding, in sinergia con l'Istituto Luce e con il patrocinio dell'Anci. Scopo dell'iniziativa è quello di porre una riflessione sui temi dell'emigrazione e della diversità culturale. E i sardi interessati? Non preoccupiamoci. Per noi ci sono sempre le cronache dei giornali. Quelli (almeno per ora) sull'Isola arrivano tutti i giorni.
«Non si sa il motivo - fanno sapere dal Ministero della Solidarietà sociale che patrocina l'iniziativa - non abbiamo deciso noi le piazze, abbiamo dato solo i fondi». Ancora più evasiva la risposte di quelli di Cinecittà.«Non c'è un motivo particolare. Noi abbiamo chiesto aiuto all'Anci, l' associazione dei Comuni, per sondare disponibilità e logistica, e questo è il risultato. Magari la prossima volta...». C'è da esserne contenti. Aspettare altri 70 anni per partecipare a un Cinetour? Che mancanza di buon gusto! Obiettivo della manifestazione è quella di coinvolgere tutti i piccoli paesi (con meno di 15mila abitanti), luoghi in cui solitamente il cinema non arriva o non ha una programmazione regolare. Poi, però, si scopre
che solo una parte dei paesi coinvolti ha una popolazione così ridotta. La manifestazione, infatti, termina a Napoli e a Palermo, due città con un' altissima densità demografica. Che succede? La Sardegna non esiste, i suoi figli non hanno diritto a essere coinvolti dal grande schermo? Su 377 Comuni sardi, ben 316 sono sotto i 5mila residenti. Nemmeno trenta i centri con una sola sala. Eppure, l'Isola non compare. Il Cinetour propone un film, un documentario e una mostra fotografica sulla storia del cinema italiano, curato da Cinecittà Holding, in sinergia con l'Istituto Luce e con il patrocinio dell'Anci. Scopo dell'iniziativa è quello di porre una riflessione sui temi dell'emigrazione e della diversità culturale. E i sardi interessati? Non preoccupiamoci. Per noi ci sono sempre le cronache dei giornali. Quelli (almeno per ora) sull'Isola arrivano tutti i giorni.