Cinemecum - Panorami capitolini

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Panorami capitolini

L'incontro con Jim Belushi, le novità dei palinsesti a stelle e strisce, le curiosità del "Roma Fiction Fest". E nella capitale in questi giorni c'è spazio anche per la Cavani di Marcias. di Elisabetta Randaccio

Jim Belushi"Come attore ho partecipato a numerosi film. Osservando la produzione americana odierna, si nota quanto spazio sia dato al cinema d'azione; pellicole con un budget elevato che annullano qualsiasi tentativo sperimentale. Per questo adoro la televisione sempre pronta a sfide originali.

Il futuro del cinema sta nella tv." Così parlò Jim Belushi alla Masterclass a lui dedicata dal "Roma Fiction Fest" in svolgimento dal 25 al 30 settembre nelle sale dell'Auditorium del Parco della Musica. Nell'intervista-lezione, Jim Belushi ha parlato con passione del suo lavoro, ma si è anche esibito brevemente come musicista scatenando l'entusiasmo del pubblico in sala, e si è lasciato andare a qualche confessione più intima, ricordando il mitico fratello John ("sin da bambino sapeva fare imitazioni irresistibili, da quelle dei miei genitori a Marlon Brando, Kissinger...") e il padre ("non parlava molto, era burbero, ma me ne sono "innamorato" negli ultimi suoi dieci anni di vita").

''Boris''L' attore ha messo in evidenza lo status del cinema e del piccolo schermo negli USA, dove, quest'ultimo, è diventato una libera palestra per chi vuol girare fiction, serial, commedie senza sottostare ai canoni rigidi, orientati esclusivamente al business di Hollywood. In effetti, negli ultimi anni, le novità della tv americana stanno rivoluzionando il modo di intendere la creatività per immagini e, registi come Scorsese, Stone, la prediligono per mettere in pratica i loro progetti più innovatori. Assai diversa la situazione in Italia, dove, comunque, alcune fiction possono arrivare sul grande schermo (pensiamo a "Boris", diventato lungometraggio nella scorsa stagione cinematografica) e si sta cercando qualche standard differente dalla piattezza dei serial che occupano i palinsesti nazionali.

Jeremy irons in ''I Borgia''Tale panorama italiano e internazionale è ben evidenziato nel "Roma Fiction Fest", che nel programma, è riuscito a dare spazio alle proiezioni di materiali televisivi inediti, spesso attesi con curiosità (pensiamo alla serie "I Borgia" creati da Tom Fontana, il geniale ideatore di "Oz", presente anche lui per una Masterclass alla manifestazione), ma pure a convegni dedicati a esperti del settore, incontri con registi, attori, sceneggiatori. Assai intrigante anche la retrospettiva, incentrata su tre attori, che hanno fatto la storia del cinema italiano del Novecento - Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Walter Chiari -, ma hanno pure realizzato delle incursioni indimenticabili sul piccolo schermo, che, in alcuni casi, è stato fondamentale nello sviluppo della loro carriera (pensiamo, in questo caso, a Tognazzi con "Un due tre", di cui al Festival si vedranno alcune puntate, e a Manfredi conduttore di una mitica "Canzonissima").

Liliana CavaniUn respiro di immagini girate in Sardegna, anche al "Roma Fiction Fest". Infatti è stato selezionato il documentario di Peter Marcias, prodotto dall'Associazione Culturale "L'Alambicco" di Alessandro Macis e Patrizia Masala, che hanno lavorato pure alla sceneggiatura, dalla "Janas Production", da "Karel" e dall' "Ultima Onda", "Liliana Cavani una donna nel cinema". Il film ha completato una serata dedicata alla regista di "Portiere di notte", la quale al Festival ha portato la sua ultima opera, il film, prodotto dalla "Ciao ragazzi" di Claudia Mori, "Troppo amore" - che fa parte di un progetto collettivo per il piccolo schermo - incentrato su una storia nata da una passione travolgente e distrutta da una devastante ossessione sentimentale.

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28 settembre 2011

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