Percorso

Tutti gli italiani del Cinémed

E’ partita la 33ma edizione della rassegna cinematografica di Montpellier. Tra le 250 pellicole che verranno proiettate ecco chi terrà alta la bandiera italiana. di Raffale Cattedra

''Terraferma''C'era da aspettarselo. “Terraferma” è stato selezionato nella competizione ufficiale della 33esima edizione del "Cinémed" di Montpellier (21-29 ottobre). Nel programma presentato il 10 ottobre, il film di Crialese è l'unico italiano fra i 12 lungometraggi in concorso ma, come ormai si sà, “Terraferma” viaggia ormai dritto verso l'America, per la corsa agli Oscar come miglior film in lingua non inglese.

Nella sezione in competizione dedicata ai documentari c'è poi il regista, sceneggiatore e produttore Bruno Bigoni (fra l'altro autore di “Veleno” presentato a Locarno nel 1993), che con “Il colore del vento” (2010) che promette un'intensa storia mediterranea, raccontando la vita in mare (ma anche a terra) di marinai in viaggio su un cargo che fa scalo fra le città portuali rivelandone il modo in cui i marinai le vedono e le attraversano fra passato e presente.

''Senza ne' arte ne' parte''Troviamo invece nella sezione panorama tre nuovi spaccati della recentissima produzione italiana.  “Senza né arte né parte” (2011), è l'opera seconda del regista Giovanni Albanese, ambientata in parte nel Salento, che riversa “in salsa” crisi economica e in versione contemporanea la tradizione dell'ironia sconcertante e creativa della commedia italiana, con un cast in cui s’imbattono Vincenzo Salemme, Donatella Finocchiaro, Giuseppe Battiston e Hassani Shapi. Di altro tenore è la coproduzione italo-rumena “ Sette opere di misericordia” (2011) dei giovani gemelli Gianluca e Massimiliano de Serio (nati nel 1978), che hanno dato già prova del loro talento con la videoarte. E' un'opera coraggiosa e difficile, “corporea”, ispirata in qualche modo al dipinto omonimo di Caravaggio, già presentata quest'anno a Locarno: è l'incontro inatteso e violento di una giovane clandestina moldava, che vive con espedienti nei pressi di una bidonville, con un vecchio invalido.

''Cinemed''Infine, già presentato quest'anno nella sezione Controcampo al festival di Venezia, “Tutta colpa della musica” di Riky Tognazzi,  “commedia generazionale” di un “cinema corale”  come la definisce l'autore (nel cast anche la cantante Arisa): è un omaggio che Montpellier offre a Stefania Sandrelli (anche lei nel cast), ospite d'onore del Cinémed per la retrospettiva dedicata a Pietro Germi, dove sono in programma una decina di capolavori del maestro italiano.
Il festival dedica poi una serata speciale all'ultimo film di  Olmi, “Villaggio di cartone”, una specie di “apologo morale sull'accoglienza”, oltre a presentare alcune pellicole restaurate di “classici” italiani molto amati dai francesi (fra questi una rarità, come “Il Cristo proibito” del 1950, l'unico film realizzato dal giornalista e scrittore Curzio Malaparte).

''Tahrir Piazza della Liberazione''Infine nell'importante e attualissima retrospettiva dedicata all'Egitto e alle sue rivoluzioni” spicca, insieme ai grandi film di Yussef Chahine, il film-documentario “Tahrir Piazza della Liberazione” realizzato da Stefano Savona nel febbraio del 2011, nel pieno della rivoluzione egiziana. L'autore già noto per “Piombo fuso” (premio speciale della giuria di Locarno nel 2009) racconta la vita a Gaza sotto i bombardamenti dell'operazione israeliana del gennaio del 2009, e ospite nel febbraio scorso al "Campidano Film Festival" di San Sperate, dà voce questa volta, con una coproduzione franco-italiana, allo spazio di libertà, alle parole, ai canti, agli slogan e al coraggio dei protagonisti di piazza Tahrir al Cairo.

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19 ottobre 2011
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