Percorso

C'è un corpo celeste ad Arezzo

Il film di Alice Rohrwacher convince la blasonata giuria del Festival del Cinema sociale di Arezzo. "Né sincopato, né lento, è un film che ha la velocità della vita" hanno commentato i giurati. E in attesa di un nuovo passaggio nelle sale, il film sbarca al Sundance di Redford. di Rosangela Erittu

Hanno vinto due film di scottante attualità che raccontano le difficoltà, lo spaesamento e le problematiche dell’Italia odierna.

Corpo Celeste” di Alice Rohrwacher e “Il gioiellino” di Andrea Molaioli vincono la IV edizione del “Festival Italiano del Cinema sociale”, che si è svolto ad Arezzo e provincia dal 4 al 9 dicembre, promosso da Cesvot, Centro servizi volontariato Toscana con la direzione artistica degli operatori culturali e filmakers  Fernando Maraghini e Maria Erica Pacileo. La giuria (presieduta dalla giornalista Antonietta Nembri e composta dal musicista degli Avion Travel Fausto Mesolella, dall’artista e produttore Vincenzo Marega, dall’attore di “Terraferma” di Emanuele Crialese Filippo Scarafia, dalla psicoanalista Loredana Betti e dalla presidente del Premio Franco Solinas Annamaria Granatello) non ha avuto dubbi: il premio assoluto per il Miglior film va a “Corpo celeste” opera prima della regista Alice Rohrwacher, sorella dell’attrice Alba, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Anna Maria Ortese.

Il premio al Miglior interprete va invece alla giovanissima protagonista Yile Vianello che in “Corpo celeste” veste i panni di Marta, una tredicenne che dopo dieci anni trascorsi in Svizzera, torna a vivere nella periferia della natia Reggio Calabria in un ambiente per lei estraneo ed estraniante. "Né sincopato, né lento, è un film che ha la velocità della vita" ha spiegato Antonietta Nembri "mentre la giovane Yile Vianello convince, sebbene in un ruolo così difficile, e riesce a restituirci tutto lo straniamento di Marta, la sua innocenza, i suoi dubbi e le sue angosce. Il film- conclude Nembri- è un ritorno a casa, ma in una casa divenuta estranea: le riprese sono un affresco d’immagini dirette e luminose, mentre gli occhi di Marta, i suoi silenzi, nella cacofonia generale, sono un giudizio impietoso sul mondo che la circonda”.

Il film dopo avere ottenuto diversi riconoscimenti, approderà al prossimo Sundance festival diretto da Robert Redford che si tiene negli Usa a  Park City dal 19 al 29 gennaio 2012. A ritirare il premio l’attore napoletano Salvatore Cantalupo -che in “Corpo Celeste” riveste i panni dell’ambiguo parroco don Mario.  Racconta invece di un grande crack finanziario “Il gioiellino” di Andrea Molaioli che con  Ludovica Rampoldi e Gabriele Romagnoli vincono il premio per la Miglior sceneggiatura. "La sceneggiatura è complessa ma ben strutturata e delicata insieme- ha spiegato la giurata Annamaria Granatello- le linee di racconto sono numerose  e ben intrecciate: ci regalano un pezzo di storia del nostro paese e della finanza internazionale, con raffinatezze e lucidità, attraverso personaggi che ci guidano nello sfacelo della vicenda narrata con umanità senza fronzoli. Non è mai facile scrivere di fatti di cronaca contemporanea che tutti abbiamo assorbito attraverso i media. Molaioli qui ha fatto davvero un buon lavoro".

Il film si ispira al grande crack finanziario della Parmalat ed è interpretato magistralmente da Toni Servillo, Remo Girone e Sarah Felderbaum. La IV edizione del Festival italiano del cinema sociale chiude il sipario ottenendo un grande riscontro da parte del pubblico e della stampa nazionale. "Ringraziamo il Cesvot per averci dato l’opportunità di creare uno spazio culturale in cui tra film e documentari si sia data forte centralità a tematiche sociali importanti, che hanno spaziato per nostra consapevole scelta dal disagio mentale a quello sociale, in particolare femminile" spiegano i direttori artistici Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini. "Abbiamo voluto parlare del mondo e abbiamo voluto che questo messaggio ampio, sia sul piano geografico che spirituale arrivasse a tutti, compresi i giovani che sono oggi la fonte più vera da cui trarre segnali per interpretare il presente e fondare un futuro migliore.

Pensiamo che il cinema sia un efficace mezzo di denuncia, ma anche uno stimolo formidabile alla consapevolezza collettiva. La IV edizione del Festival  è stata quest’anno particolarmente ricca di novità. In programma anche il concorso nazionale per la produzione di cortometraggi a sfondo sociale “C’è un mondo intorno” rivolto agli allievi delle scuole superiori. I vincitori sono stati gli alunni dell’Istituto professionale di Stato Luigi Einaudi di Grosseto con il corto “Aisha”.

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14 dicembre 2011
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