Percorso

Premiati e polemiche

Prosegue il Giffoni Film Festival. Dopo le anteprime di Harry Potter, dei Simpsons e di Shark 3, pioggia di polemiche, smorzate dal guiness dei primati: essere regista a soli 11 anni. Entusiasmo per Danny De Vito. Buone nuove per il futuro. di M.E.T.

 L’edizione 2007 del Giffoni Film Festival, la kermesse del cinema dedicato ai ragazzi, continua tra proiezioni, passerelle di ospiti e primati. Ad attirare l’attenzione della stampa mondiale è l’indiano Kishan Shrikanth, il regista più giovane del mondo. A soli 11 anni,  a Giffoni, per presentare in concorso il suo primo lungometraggio “Care of Footpath”, storia di un ragazzino orfano che viene trovato sulla strada e adottato da un'anziana signora. Entrato nel cinema a quattro anni,  recitando in ben venticinque film e in svariati episodi televisivi, dichiara  di preferire la regia perché  “è un lavoro più creativo e poi perché ho tutto sotto controllo, dalla prova vestiti a tutto il resto". Il giovane cineasta indiano, a Giffoni, ha ricevuto da Enrico Lo Verso il premio speciale di Telefono Azzurro "Uno di noi".
Sogna di visitare Cinecittà , la patria di Fellini, e di incontrare il suo mito italiano Roberto Benigni, con cui sogna uno scambio di idee.  E' seguito tutti i giorni in cui è ospite al festival da una troupe dell'emittente televisiva Al Jazeera English che dedica a Giffoni uno speciale video-diario in cui il festival  è raccontato dallo sguardo di un bambino.
Nota dolente di questa 37 esima edizione sono le polemiche, suscitate  dalla presentazione fuori concorso di “Persepolis”, il film d'animazione di Marjane Satrapi e Vincent Peronnaud,  in cui si raccontano i lati oscuri del regime islamico di Teheran attraverso le vicende personali della protagonista. Alireza Rezadad, il direttore dell'organismo di promozione internazionale del cinema iraniano, ha ritirato dalla kermesse la delegazione di giovani del suo paese per protestare contro la "visione negativa e personale della società iraniana" offerta dalla pellicola. Le istituzioni iraniane avevano protestato anche contro la Francia in occasione della presentazione di Persepolis al festival di Cannes. «Siamo sorpresi e amareggiati - ha commentato Claudio Gubitosi, direttore artistico di Giffoni Film Festival - abbiamo scelto Persepolis perché ci sembra perfettamente legato al tema di quest'anno, confini, raccontando la storia di una giovane divisa tra due mondi e due culture. Inoltre il film è capace di comunicare il grande amore dell'autrice per il proprio paese e di essere molto critico anche nei confronti dei paesi occidentali. Crediamo che per la cultura sia fondamentale il confronto, la discussione a più voci. Forse sarebbe stata una preziosa opportunità consentire proprio ai ragazzi iraniani di dibattere il film e di presentare agli altri giurati il loro Iran».  

 Buone nuove per il futuro. Il festival campano, dal 2008,  collaborerà  con il Dubai International Film Festival, come ha annunciato il presidente della rassegna Abdulhamid Juma: «Dubai- ha detto- è famosa per la costruzione di edifici grandiosi, ma vuole spostare l'attenzione sul campo dell'arte e della cultura. Il 60% della popolazione di Dubai ha meno di 18 anniPrenderemo in prestito i 37 anni di esperienza del Giffoni per creare un Festival simile. Di contro, porteremo il GFF sempre più lontano, sfruttando anche la nostra posizione geografica». Ciliegina sulla torta l’ufficialità del finanziamento della Regione Campania e della Comunità Europea per la realizzazione del progetto Giffoni Multimedia Valley: uno spazio polifunzionale che porterà presto nella cittadina del salernitano un museo del cinema, una cineteca, due nuove sale di proiezione e uno spazio che potrà ospitare venti mila ragazzi. 2010 il completamento dei lavori.
Fan agguerriti per l’arrivo di Danny De Vito, che ha raccontato dei suoi nuovi progetti., “One Part Sugar” di Hart Bochner già finito di girare, mentre è in preproduzione “No Place Like Home di Sam Harper”. Il film racconta la storia di due ragazzi che dipendono totalmente dalla famiglia, e giocano solo al computer e ai videogames. Subito dopo questo film l’attore è pronto per “The True Confessions  of Charlotte Doyle” tratto da un romanzo di Avi, la storia di una ragazzina di 13 anni che attraversa l’Atlantico su una nave di ammutinati.
Ha poi sottolineato come sia contrario al governo Bush, non ha esitato a dichiarare: “George Bush? E’ un buffone. Tutti i politici pensano solo ai grossi problemi e mai ai quelli della gente”.
Cinema a parte e dopo la “passione” per i ristoranti adesso anche il Denny De Vito’s Premium Limoncello, rigorosamente con i limoni di Sorrento che l’attore è andato in questi giorni personalmente a controllare. Da agosto il lancio negli Usa.
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