"II primo incarico" di Giorgia Cecere
Il consiglio di Elisabetta Randaccio
La vicenda di Nena, maestra alla prima sospirata mansione d'insegnamento, è ambientata in Puglia nel secondo dopoguerra, ma avrebbe avuto la stessa struttura drammaturgica anche se si fosse svolta in Sardegna, dove, negli anni in cui si dipana la narrazione de “Il primo incarico”, era avventuroso sia raggiungere le sedi assegnate per la docenza, sia riuscire ad organizzare il proprio lavoro in situazioni, spesso, prive di qualsiasi sostegno per la didattica, quando ancora l'analfabetismo, in Italia, era una piaga aperta.
Nena, infatti, è stata destinata a una classe rurale in un paesino lontano dalla città, con tutti i disagi che potevano caratterizzare le campagne del Sud in quel periodo di ricostruzione e di ancora diffusa miseria. La scuola è un piccolo tugurio, la camera, affittata dalla giovane è, a dir poco, spartana, gli allievi sono accorpati in una sola classe, non abituati alla disciplina, ma neppure alla didattica, gli abitanti del paesino prevenuti nei confronti di una donna, che ha deciso di vivere da sola per potersi mantenere. Elementi di esistenza comuni alle insegnanti coraggiose dell'epoca, spesso giovanissime che hanno trovato la loro maturità nell'affrontare ambienti e situazioni assai diversi da quelli consueti.
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Giorgia Cecere, sceneggiatrice di ottimo mestiere (ha collaborato con buoni risultati ai film realizzati da Edoardo Winspeare), ha scelto una vicenda risolta con sensibilità e credibilità per la sua prima volta dietro la macchina da presa. Ovviamente, l'esordio di una regista fa sempre piacere in un ambiente, dove le donne non sono rappresentate in maniera soddisfacente. Peraltro, lo script del film è firmato anche da Li Xiang-Yan (autrice del soggetto con la Cecere) e da Pierpaolo Pirone (uno degli autori della sceneggiatura de “Il miracolo” di Winspeare).
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La poetica e l'estetica della regista sono chiare e non dovute obbligatoriamente a un budget calmierato; Giorgia Cecere sembra interessata, infatti, a racconti per immagini basati sull'esplorazione psicologica e sociale.
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Presentato nella sezione “Controcampo italiano” all'ultima edizione del Festival di Venezia, ha trovato una distribuzione, speriamo ottenga anche l'interesse e la curiosità degli spettatori.
15 giugno 2011