Percorso

I Classici - C. Castaldi

"Il compagno don Camillo" di Luigi Comencini (1965)

di Claudio Castaldi

''Il compagno don Camillo''Siamo all’ultimo episodio della Saga dei due amici-nemici don Camillo e Peppone dal titolo “Il compagno don Camillo” tratto dalla regia di Luigi Comencini, anno 1965. Il film non si ambienta tutto a Brescello come nel primo e terzo episodio, ma se dovessimo dividere il film in due, possiamo dire che metà si svolge a Brescello e altra metà nel paesino sovietico ai piedi del fiume Don a pochi chilometri da Mosca.

Penso vi chiederete come mai due Paesi geograficamente opposti?
Ecco la risposta: gemellaggio, nel quale sono, convolti proprio il paesello e la cittadina sovietica.

''Il compagno don Camillo''A differenza di altre volte, presento il film suddividendolo in due grandi capitoli: Il primo è Brescello e il secondo è la Russia. All’interno di questi due capitoli oltre a mettere in risalto i principali fatti accaduti divertenti, farò notare come il rapporto dei due protagonisti cambierà in meglio man mano che si passa dal paesello al gemellaggio.
Nel primo capitolo, il ruolo di don Camillo è di rivale avversario nei confronti di Peppone. Questo lo dimostra il fatto di avere da entrambi, azioni di attacco e di contrattacco e facendo così uno di loro arrivi alla vittoria e primeggi sull’altro. Vediamo in concreto.
Peppone durante un comizio, presentando al popolo due interessanti novità “un trattore russo e il gemellaggio”, è distratto da don Camillo con il suono delle campane.
Il trattore nonostante tutti i tentativi per farlo mettere in moto non aveva la minima intenzione di mettersi di partire come se il motore fosse fuso. Portato in officina di Peppone, don Camillo viene chiamato a tarda notte per benedire il trattore regalato dai russi ai comunisti e questo si rimette per puro miracolo in moto.

''Il compagno don Camillo''Il reverendo, come accanito oppositore della fazione opposta, riuniti tutta l’assemblea comunale in consiglio, prende la parola in vece dell’avv. Perletti e propone ai comunisti un “referendum democratico” per vedere se il popolo accetta o no il gemellaggio. I comunisti non avendo alcun timore danno approvazione all’idea del referendum. Vinta la proposta del referendum, don Camillo, non ha ancora vinto la battaglia. Ecco che da lui si presentano due ragazzi Sonia e Sasha per chiedergli ospitalità. Buttati giù da letto tutti i suoi compagni di banda, decidono insieme loro, di organizzare per gli ospiti in visita di studi dei pasti “tre mezzadrie”, uno a colazione, uno a pranzo e uno a cena, a contatto con la gente, in modo che questi raccontino la loro esperienza “tragica” in Russia al fine di depistare il popolo a firmare per il gemellaggio.

''Il compagno don Camillo''Tutto va per il meglio le firme scarseggiano. Per il nostro parroco d’assalto sembra la vittoria. Peppone non capisce il perché di questo rifiuto da parte del popolo a firmare e si dimena dalla rabbia, però Maria, sua moglie presa da compassione gli svela tutto a patto che non muova un dito contro nessuno. Aimè non fu così, avuta la soffiata dalla moglie, si reca in canonica e denuncia don Camillo, al punto da far pubblicare articolo sul giornale dell’indomani per aver protetto due fuggiaschi italiani spacciati per russi. Il reverendo si sente tradito dai suoi migliori amici che come lui dice, “hanno firmato come tanto babbei”, e passa alla contromossa quella di fare lo sciopero della fame, ponendo un divano al centro della stanza, affichè tutti lo possano vedere dalla finestra, e mettendo sigilli, alla presenza del notaio, su tutti gli armadi della cucina.

''Il compagno don Camillo''I comunisti, per evitare che muoia il loro più nero oppositore, decidono di fare da dame della carità. Di notte, come dei ladri, entrano nella sua casa e mentre lui dorme, lo bloccano  e gli danno da mangiare a forza.
Davanti alla finestra del reverendo, era piantato un tiro a segno. Affacciatosi alla finestra, vede che Peppone aveva un’altra donna.  Mentre tutti dormono, ma don Camillo no, prese il suo camioncino e lo attacca alla roulotte, dove c’erano Peppone e l’amante.
Ecco il punto nodale di passaggio dal primo al secondo capitolo: Don Camillo, minaccia Peppone che, se non lo porta in Russia con loro, fa aprire la roulotte alla moglie. Bottazzi è costretto ad accettare Don Camillo partirà in Russia con loro.

''Il compagno don Camillo''Nella seconda parte del film o secondo capitolo invece don Camillo è compagno russo e parte insieme ai comunisti nella grande patria russa, diventando il compagno Camillo Taracci. Il rapporto con Peppone è notevolmente migliorato, al punto che non litigheranno quasi mai, solo qualche piccola battuta, ma non saranno avversari per la pelle come nella prima parte del film.
Il compagno-prete svolge due ruoli fondamentali: il primo si comporta come vero compagno seguendo il piano del gemellaggio consegnatogli al loro arrivo a Mosca; il secondo quello di aiuto spirituale sia per alcuni compagni di Peppone che per il povero prete russo senza chiesa, stando sempre attendo a non far capire che è sacerdote. In Russia esiste la libertà di culto. Nel paesino russo, nel quale i due compagni sono attivi per il gemellaggio, la chiesa è chiusa, è un granaio. Sapete don Camillo, preso da curiosità, entra nella chiesa, incontra il suo amato crocefisso e parla con Gesù, senza accorgersi che due occhi lo avrebbero spiato in tutto il viaggio, quelli del pope russo. Essendo chiusa la chiesa tutti quelli che volevano partecipare alle funzioni religiose, sarebbero dovuti andare a diciotto chilometri di distanza.

''Il compagno don Camillo''È presente per il reportage di tutto il gemellaggio, Scamogia. Essendo uomo e latin lover più avanti s’innamorerà della compagna traduttrice russa, Nadia Petrov.
Punto R del programma del gemellaggio, partita di pesca al fiume tra i compagni italiani e quelli russi del Don. Il Brusco ha bisogno di don Camillo (Taracci) perché durante la seconda guerra mondiale, un suo fratello, è caduto in guerra e ha promesso alla mamma che se avesse trovato dove era seppellito gli avrebbe acceso un lumino. Siccome il brusco non aveva una cultura eccezionale, mostra al Compagno prete una piccola mappa con i segni cardinali per poterla trovare. Trovata l’incisione in un albero, accende il lumino.
La salma del fratello era sommersa in un campo di spighe. Ecco che don Camillo dirà al Brusco delle parole di conforto dicendo che portando quella spiga alla mamma e come se portasse il fratello sempre con loro.

''Il compagno don Camillo''La stessa sera durante i preparativi per lo spettacolo, “don Taracci” per le mani di Peppone riceve una lettera lasciata sotto la porta della camera in albergo. Secondo Peppone la lettera era scritta in russo invece era in latino, ed esige dal Taracci una traduzione simultanea.
Nella vecchia casa del Congo c’era un’anziana signora che voleva essere confessata, serviva un prete, non voleva morire senza sacramenti. Durante gli applausi di fine atto dello spettacolo, pur bloccato da Peppone e dal Brusco, il compagno-prete riesce a scappare e a recarsi dalla signora. Solo che, piccolo problema, don Camillo, non parlava russo e scopre che il figlio dell’anziana era prete, ed era quello che da un paio di giorni lo stava pedinando. Don Camillo esige che il Pope “prete in russo”, figlio della signora faccia il suo dovere e la confessi. Non solo, questo prete aveva quattro figli in ritardo con i sacramenti e don Camillo lo aiuta a battezzarli.

''Il compagno don Camillo''I due preti da soli in chiesa, vedendo che il prete russo pur essendo di buona muscolatura, non era agile nel difendersi, simulano una finta lotta di pugni, attacco e difesa chiaramente senza farsi male. Il prete russo diceva in latino “no sum dignus” e don Camillo “Signore lo sentite non è degno… forza, braccia, difesa”.
Il compagno Camillo Taracci tornato in albergo trova Peppone ubriaco, ha vinto la gara di vodka con il compagno Ivan. Presenti il medico con gli altri compagni, gli fanno firmare un foglio, che non si capisce cosa fosse, poi si scopre che era un foglio di ricovero. Andati via tutti, rimasti soli don Camillo col moribondo, Peppone ha attacco di paura implora don Camillo, che in qualunque condizione di salute fosse stato, sarebbe l’indomani ripartito con loro. L’indomani, Peppone ancora sotto effetto farmaci mentre saliva sull’aereo a Mosca che gli riportava in Italia, è caricato sull’ambulanza e portato in ospedale e di Peppone non si avranno più notizie.

Sarà proprio in questa scena che i russi confessano a don Camillo che sapevano già che era un prete. Ultima scena del film don Camillo inviato dal suo vescovo in America per accompagnare altri monsignori in viaggio per studi, scopre che Peppone è monsignore e sta partendo con loro e i due vivranno felici e contenti.

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