Percorso

Votate “The Body's Truth”: la “verità del corpo” secondo Nunzio Caponio

Il regista dell’ “L’ospite”, partecipa con il suo ultimo corto, al concorso del Viewster Online Film Fest (#VOFF) 2. Si può votare fino a giovedì 26 giugno (viewster.com/movie/1262-17809-000). di Anna B

''La verità del Corpo''Focus sul mistero della nascita e gli invisibili legami in “The Body's Truth”/ “La Verità del Corpo”, il cortometraggio scritto e diretto da Nunzio Caponio che racconta un surreale e drammatico incontro tra madri e figlie, coinvolte in un esperimento ai confini tra fantascienza e derive eugenetiche.

Il film girato in due giorni, e decisamente low budget, è frutto di “The Short Experience”: una full immersion tra tecniche di recitazione cinematografica, dall'analisi e costruzione di un personaggio al lavoro sul set, conclusasi con la realizzazione di un cortometraggio. “The Body's Truth” è in gara al Viewster Online Film Fest (#VOFF) 2/ “Relationship Status: It’s Complicated”, un concorso internazionale nonché vetrina per corti e lungometraggi, serie televisive e web series, e teasers che mette in palio ben  100mila euro (di cui 70mila per il primo classificato) per opere che raccontino l'amore e la sfera degli affetti. La sfida è avvincente (e il premio allettante): si volta in rete e la deadline è fissata per giovedì 26 giugno (il link per vedere ed eventualmente votare il film è: viewster.com/movie/1262-17809-000; si devono votare almeno tre opere in concorso: info e dettagli su viewster.com/festival).

Dentro terapiaLa parola a Nunzio Caponio, attore, sceneggiatore, regista e drammaturgo, spirito nomade d'artista e cittadino del mondo – ormai da qualche anno residente in Sardegna, dove vive e lavora senza rinunciare alle sue “radici” cosmopolite. L'artista, approdato al cinema e alla recitazione dopo un fortunato esordio come fotografo freelance, dopo una parentesi in Estremo Oriente, a Hong Kong, si è trasferito a New York, dove ha frequentato il Lee Strasberg Institute e fondato una sua compagnia teatrale, lavorando contemporaneamente come attore e insegnante, come drammaturgo e filmmaker. Nell'Isola dal 2007 ha collaborato con importanti compagnie, dal Teatro Stabile della Sardegna all'Akròama / Teatro Stabile d'Innovazione, curando drammaturgia e regia e interpretando vari spettacoli; in ambito cinematografico, ha recentemente firmato regia e sceneggiatura di “Costa Nostra” (2009 – vincitore del concorso “Visioni sulla costa” indetto dalla Conservatoria delle Coste della Sardegna), “Polpa e Ricci” (2010), terzo premio al concorso “Tre minuti di celebrità a Cagliari” e “Ammentu” (2011) secondo classificato ne “L'Isola che danza”. Nel 2013 ha realizzato, insieme a Simeone Latini, il suo primo lungometraggio: “L’Ospite”.

''La verità del Corpo''Come è nato il progetto?
La Verità del Corpo” è il frutto di un laboratorio di recitazione cinematografica e della magia che si crea quando un gruppo d’individui lavorano insieme per raggiungere un obbiettivo comune. È stata una bellissima esperienza. Il laboratorio e la conseguente realizzazione del film hanno fatto crescere la consapevolezza attoriale degli allievi che hanno seguito la realizzazione del progetto passo dopo passo.

Cosa l'ha spinta a raccontare questa storia?
Il soggetto del film era custodito, insieme a tanti altri soggetti, nel cassetto delle possibili realizzazioni future. Una volta che il gruppo si è formato ho capito che avrei potuto usare l’idea e adattarla alle circostanze. Sono molto grato dell’opportunità. Molte di queste idee finiscono col marcire nel buio di un hard drive o nell’inconscio. Anche se la realizzazione del corto è lontana da un’ideale realizzazione filmica, mi ha dato comunque la possibilità di esplorare il soggetto e di portarlo, in parte, alla luce.

''La verità del Corpo''Il film propone scenari inquietanti: è così che immagina il futuro? Qual è il confine tra scienza e etica?
L’eugenetica è il tema portante della “Verità del Corpo”. Da autore e prima ancora da pensatore ritengo che la questione abbia molte implicazioni che vanno esplorate attentamente. È un argomento che fa parte della storia moderna e riguarda tutti noi. Viviamo in un mondo pieno di discriminazioni subliminali nel quale va avanti chi ha maggiori capacità intellettive e psichiche (a parte L’Italia). La selezione degli individui capaci, una volta fisicamente oggi psichicamente, è sempre stata in atto. Oggi, per la prima volta nella storia a noi conosciuta, l’uomo ha la capacità di dirigere artificialmente il processo evolutivo della specie e considerando i danni che sono stati già inflitti al pianeta e alla sua popolazione da parte di una politica mondiale che mira esclusivamente al dominio economico di pochi, non mi sorprenderebbe se saranno attuate delle scelte discutibili nel campo dell’eugenetica.  
Nella “Verità del Corpo” s’incontrano i due opposti; una società perfetta con individui apparentemente sereni ma che vivono nel controllo versus una società allo sbando formata da individui imperfetti ma liberi di sbagliare e di soffrire. Questi opposti sono incarnati da un gruppo di madri che hanno donato i loro ovuli per una sperimentazione di fecondazione eterologa e le loro rispettive figlie biologiche, frutto della sperimentazione stessa.
L’esigenza di procreare individui perfetti era, sino a poco tempo fa, il cruccio di molte star hollywoodiane e di ricchi magnati. Oggi, anche una economicamente modesta coppia può avvalersi della fecondazione eterologa scegliendo l’ovulo o lo sperma d’individui esterni alla coppia e addirittura di far gestire il feto in un utero in affitto. Le combinazioni sono molteplici e il concetto di famiglia tradizionale si sta sgretolando sotto i nostri occhi. “La Verità del Corpo” esplora un possibile scenario nel quale la creazione degli individui diventa monopolio e gestione di corporazioni che ottimizzano la creazione e lo sviluppo di essi in base alle loro esigenze. Tutto questo ci stimola a una profonda riflessione e ci induce a riconsiderare il concetto di libertà, una volta che il controllo potrà addirittura manipolare il desiderio di essa nella radice del DNA.

Viewster Online Film Festival 2Il film è in gara per il Viewster Online Film Festival 2: di che si tratta?
Il Viewster è un ottimo festival online dove ci sono 100mila dollari in palio. Dico ottimo perché la qualità dei cortometraggi che partecipano, provenienti da tutto il mondo, è davvero notevole. Sono tutti realizzati con grande professionalità. Il festival si basa sulle votazioni e l’attenzione che dà il pubblico ad ogni singolo cortometraggio. Superata una certa soglia di attenzione e votazione il cortometraggio entra nella rosa dei primi dieci film per poi essere successivamente valutato direttamente dalla giuria del festival per l’assegnazione dei premi. È di fondamentale importanza avere il supporto della comunità per far arrivare il film tra i primi dieci. Per fare ciò bisogna semplicemente andare direttamente nella pagina del film, vederlo e cliccare il bottone LIKE. Per validare la votazione bisogna votare altri due film che partecipano al festival. Questo sistema permette di essere più partecipi al festival senza essere esclusivamente di parte.

Quali sono i prossimi step per “La Verità Del Corpo”?
In caso che dovessimo vincere il primo premio di 70mila dollari proverei a realizzare il lungometraggio. Mai dire mai! Abbiamo iscritto il film in altri festival; staremo a vedere!

''La verità del Corpo''Lei ha girato un lungometraggio: “L'ospite”. Qual è stato l'iter della realizzazione del film? Avete ricevuto contributi/ sostegni pubblici e/o privati? Quando uscirà nelle sale?
La realizzazione de “L'Ospite” in collaborazione con Simeone Latini è stato un parto sotto tutti i punti di vista. Non abbiamo ricevuto nessun tipo di finanziamento. Abbiamo pagato di tasca nostra le spese vive della produzione (sto ancora pagando i debiti). La produzione è stata possibile grazie anche a Ottavio Nieddu della S.C.S.  Servizio Consulenza Spettacoli, che ha creduto nel progetto sin dal primo giorno e a Roberto Putzu che si è fatto carico della post produzione del film. Un film fatto con tanti sacrifici. Al momento siamo alla ricerca di una distribuzione. Purtroppo tutto il mondo del cinema si muove intorno a finanziamenti pubblici e senza guadagni netti e concreti nessuno muove un dito. 

Il cinema: un'arte, o un'industria?
Fare cinema, anche se le nuove tecnologie ne hanno facilitato l’approccio, rimane pur sempre un mestiere per ricchi. Capitalizzare sui propri prodotti non è facile. Ogni anno viene prodotto un numero esorbitante di film e in proporzione pochi riescono ad avere un’adeguata attenzione. Sopravvivere facendo cinema come mezzo di espressione artistica è un traguardo per pochi eletti. Secondo me in futuro ci sarà sempre più richiesta del film d’autore. Il pubblico ha bisogno di sognare e di esplorare nuove visioni. L’industria cinematografica tende a dare al pubblico la tendenza del momento e ne fa un business. Quando la cultura popolare lo richiederà, i soldi andranno anche nelle tasche di chi fa cinema con toni artistici e non commerciali.
Per me il cinema è una profonda riflessione della vita, ma è anche capitalizzare e fare i conti con l’industria e le sue leggi. Essere dei puristi oggi è molto difficile, come lo è sempre stato.

''L'ospite''La sua esperienza “americana”: la sua permanenza a New York ha segnato una svolta nella sua professione?
Si! Mi ha fatto capire che bisogna lavorare duro e che il “sogno americano” è relativo; per ogni persona che lo raggiunge, 100.000 sono disperati. Sono arrivato a New York dopo sette anni di permanenza a Hong Kong e avevo già imparato la lezione dai Cinesi. Mi è andata molto bene a New York. Subito dopo gli studi ho lavorato assiduamente nel settore, sono stato fortunato. New York non è una citta facile.

Poi ha “scelto”/ o è capitato in Sardegna per vivere e lavorare: perché?
Con l’esplosione della seconda “guerra del golfo” non me la sono sentita di rimanere in America. Troppi nazionalismi. Dopo New York ho vissuto ad Amsterdam per due anni e poi mi è capitato di venire in Sardegna come docente di recitazione, conseguentemente ho deciso di viverci. Avevo bisogno di un periodo tranquillo e la Sardegna di tranquillità me ne ha data anche troppa. Ho sempre visto la Sardegna, istintivamente, come il centro del mondo. Una terra molto particolare e piena di sorprese. Non si fa scoprire molto facilmente. Io sono qui da quasi otto anni e ci stiamo ancora corteggiando. Il lavoro purtroppo è poco! Sicuramente non è il guadagno che mi tiene qui!

''L'ospite''Cosa pensa della situazione del cinema in Sardegna?
Le stessa cosa che penso del teatro in Sardegna. Non è a misura di artista! Per quanto riguarda il teatro, il sistema contributivo è un disastro. La burocrazia è talmente contorta che quasi tutte le compagnie teatrali sono diventate delle strutture burocratiche e non culturali. Il loro obiettivo è consolidare i parametri per garantirsi il contributo che in alcuni casi si è trasformato in una sorta di vitalizio personale. Il contenuto artistico spesso non interessa. Puoi anche fare uno spettacolo interessante, ma nessuno muove un dito per promuoverlo. Fare teatro è diventata una questione di numeri che una volta raggiunti chiudono il gioco. Allo stato attuale sono le associazioni e le compagnie che prendono i finanziamenti e non l’artista, lo scrittore, il drammaturgo. Chi ha le idee è del tutto ignorato e deve andare ad elemosinare le briciole alle grosse strutture. Dovrebbe essere l’esatto contrario; il drammaturgo dovrebbe essere finanziato e le strutture dovrebbero corteggiarlo per produrre le sue idee. A Cagliari le istituzioni dopo tanto parlare non hanno ancora capito che sono i drammaturghi, i registi e gli attori che devono essere tutelati. Sono loro che creano e portano alla luce nuovi progetti.

Simeone LatiniL’albero della cultura va coltivato. A cogliere i frutti già maturi siamo capaci tutti. Preparare una rassegna investendo in spettacoli costosi e spesso inefficaci non è cultura. Il risultato di questo marasma è che i giovani non hanno spazi adeguati per esprimersi e i pochi teatri sono monopolio di pochi “dittatori artistici” oppure eccessivamente costosi.
Nel cinema la cosa si fa ancora più complicata. Un buon prodotto cinematografico richiede più soldi e il coinvolgimento di molte maestranze. Se non si ha un sistema legislativo snello ed efficace si affossa automaticamente la complessa macchina produttiva.  Il sistema dei finanziamenti è delicato e deve essere gestito con grande maestria da persone competenti.  Non basta essere appassionati di cinema. Ultimamente è nato un movimento (www.moviementu.it) composto da professionisti del settore che ha lo scopo di sensibilizzare, istruire e monitorare le istituzioni che sino ad oggi hanno operato con gli occhi, volutamente, bendati. Moviementu dà una speranza ad una situazione imbarazzante che vede le esigenze di chi opera nel settore completamente ignorate. L’argomento cinema in Sardegna è complesso ma credo che si possa tranquillamente ridurre a dei denominatori comuni, che tutta l’Italia conosce perfettamente: l’inefficienza, il favoritismo, l’ignoranza, la pigrizia e il menefreghismo della classe politica e istituzionale.   

''L'ospite''Dopo “L'ospite” e “La Verità del Corpo”, quali sono i suoi impegni e progetti a breve e lungo termine? I prossimi corsi di cinema?
Sto lavorando alla sceneggiatura di un nuovo lungometraggio e sono alle prese con il teatro per  la scrittura e la produzione di un nuovo spettacolo dal titolo “Pirandello Ora Pro Nobis”, che andrà in scena a fine settembre. I corsi di recitazione cinematografica sono sempre attivi e partono periodicamente. Invito chi ha voglia di cimentarsi a visitare il sito e a mandarmi una mail per essere avvisato/a dei nuovi eventi:  www.noacting.info  Grazie!

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25 giugno 2014

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