"Oil", la Saras chiede il sequestro
Salta la proiezione del film sulla Saras di Sarroch girato da Mazzotta. Immediate le proteste. Antonio Caronia: «Sono sconcertato: è censura politica». di Met
Volevano vedere il film sulla raffineria di Sarroch, sull’indotto economico che rappresenta e sull’impatto ambientale, gli studenti dell’associazione "Pesa" di Cagliari, per questo avevano organizzato la proiezione di “Oil, la forza devastante del petrolio, la dignità del popolo sardo", realizzato e prodotto dal regista Massimiliano Mazzotta, il 15 maggio scorso nella sala Nanni Loy dell’Ersu.
Un sogno infranto dalla notizia di un ricorso per sequestro giudiziario in via d’urgenza dai legali della Saras che ha fatto inaspettatamente saltare la proiezione. In attesa che il giudice civile convochi le due parti, il film è stato proiettato, come da cartellone, a San Sperate dall’associazione "Gramsci" e a Cagliari al Teatro Civico di Castello. Un fulmine a ciel sereno, quindi, quello che si è abbattuto sull’evento organizzato dagli studenti dell’associazione "Pesa", che, nonostante il bilancio esiguo, avevano pagato il viaggio ad Antonio Caronia, docente di comunicazione multimediale all’Accademia di Brera, moderatore del dibattito legato al film.
“Siamo rimasti stupiti col regista Mazzotta, con cui collaboro da anni, perché il documentario è equilibrato, infatti ci sono anche dei dirigenti Saras. Sono sconcertato, addolorato, imbarazzato perché, avendo dovuto moderare la serata, mi è stato impedito di dire la mia agli studenti. E’ stata una beffa a dei ragazzi, come quelli dell’associazione studentesca, che non hanno potuto svolgere la loro iniziativa”, ha commentato il docente. Immediata la protesta del presidente dell’associazione "Jan Palach", Marco Pistis, che ha scritto una lettera indirizzata a Giancarlo Nonnoi, presidente dell’Ente regionale Diritto allo Studio della Sardegna. “L’Ersu - si legge nella lettera, a cui ha aderito anche Antonio Caronia- ha negato l’autorizzazione alla proiezione del documentario di Massimiliano Mazzotta in programmazione il 15 maggio, facendosi così complice di una vera censura che offende tutti gli studenti, gli organizzatori e l’immagine stessa dell’Ente. Tale censura era immotivata, mancando, allo stato un provvedimento dell’autorità giudiziaria che abbia vietato o limitato la possibilità di proiettare il documentario”.
Rincara la dose Antonio Caronia: “E’ grave perché un gruppo di studenti ti chiede la sala per la proiezione, la confermi e poi tre giorni prima non si ottiene l’autorizzazione, è chiaro che si tratta di censura politica ambientale, oltre alla chiara dimostrazione che l’Ersu abbia agito contro il suo mandato istituzionale. E’ chiaro che se dovessimo ricevere, come abbiamo chiesto, le scuse ufficiali da Nonnoi allora mi terrei soddisfatto”.
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