Percorso

L’ambizione di Enrica Puggioni

La giovane Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari ha presentato  agli operatori culturali i progetti per la città. Ancora troppo poca l’attenzione per il cinema. di E. A.
 
 
Venerdì 9 marzo la giovane Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, Enrica Puggioni, ha parlato della politica culturale della Giunta comunale, per circa due ore, nella sala del Ridotto del Teatro Massimo, affollatissima di operatori culturali, convocati per la grande occasione.
In comune col  precedente Assessore alla Cultura della Giunta Floris, Giorgio Pellegrini, Enrica Puggioni, ha la favella fluida e veloce, ma le modalità espressive sono agli antipodi. Pellegrini, abituato alle lezioni universitarie, è dotato di una dialettica forbita e dotta, con accenti oratori che conferiscono ai suoi discorsi una grande efficacia comunicativa, la Puggioni ha un ritmo molto più veloce e utilizza un linguaggio ricco di termini tecnici non proprio familiari a coloro che la ascoltano. Le parole, in ogni caso volano, come poi queste differenti modalità espressive si riflettano sui fatti concreti non è possibile dirlo giacché per i risultati della politica enunciata dalla nuova Giunta bisognerà ancora aspettare.
 
Sin d’ora, però, è necessario segnare un punto a favore di questa maggioranza per il lavoro di ascolto delle esigenze e richieste delle associazioni culturali svolto dalla commissione cultura in questi ultimi mesi.  
Le audizioni di tutti gli operatori culturali sono state sintetizzate in apertura della affollata riunione dalla altrettanto giovane Presidente della Commissione Cultura, Francesca Ghirra; alla Puggioni, invece, il difficile compito di rispondere alle richieste delle associazioni e di enunciare i principi e  i progetti della sua giunta in campo culturale.
 
Enrica Puggioni e Francesca GhirraIn futuro, dunque, ci dobbiamo aspettare: “una città policentrica e competitiva” e “un rovesciamento della impermeabilità dei luoghi e delle istituzioni”, con l’aggiunta di “innesti contemporanei”. Un maggiore ascolto della cittadinanza per creare sinergie fra gli operatori e trasformare Cagliari in un grande laboratorio. Ancora: la valorizzazione della qualità dei progetti e la realizzazione del “progetto museale integrato”. In parole povere gli obiettivi  della Puggioni sono molto ambiziosi e se dovessero trasformarsi in realtà trasformerebbe la nostra città in un centro culturale di altissimo livello. L’Assessore vorrebbe sia portare la cultura in tutti i quartieri di Cagliari che fare della cultura un servizio a favore del turismo attraverso la collaborazione fra le imprese e il Comune. A tale fine ha annunciato anche un albo delle sponsorizzazioni. Riguardo al progetto museale integrato, aggettivo quest’ ultimo molto caro all’Assessore, ha spiegato che presto con un'unica card si potrà entrare in tutti i musei e in tutte le biblioteche e che verranno create delle forme di collaborazione con le altre realtà culturali della Provincia di Cagliari per guidare e facilitare visitatori e turisti nei loro itinerari culturali.
 
Il tutto ovviamente “integrato” con internet dove tutta la attività dell’Assessorato e delle associazioni diventerà trasparente e fruibile. Il progetto, che verrà realizzato grazie ai contributi POR, costerà parecchio ma non è dato sapere quanto. Con innesti contemporanei, invece, la Puggioni forse intendeva riferirsi all’acquisto di alcune opere dell’ artista Mimmo Paladino, che nelle intenzioni del Comune avrebbero l’obiettivo di riqualificare il territorio. L’intento è encomiabile, anche se in un periodo di vacche magre in cui tutti più volte sono state ammoniti sulle future e sempre maggiori ristrettezze, c’è da chiedersi se “l’innesto contemporaneo” di Paladino abbia un senso e quanto sia costato.
 
L'incontro con gli operatori culturaliInfine, la Puggioni ha illustrato il progetto sugli spazi culturali. Ha annunciato che è stato trovato un luogo- non ha detto quale- per le residenze artistiche, giacché grande considerazione verrà data agli scambi artistici culturali con gli altri paesi. Idee chiare infine, per quanto riguarda gli spazi culturali cittadini che avranno ciascuno una funzione diversa e precisa. Le associazioni tramite bando verranno chiamate a formulare progetti già collocati in uno spazio preciso. Questa sarebbe la rivoluzione più grande: i privati chiamati a partecipare anche nella fase di progettazione generale.
Per ora le linee sono le seguenti: all’Exma l’arte e la sperimentazione, al Castello di San Michele la cultura del paesaggio, al Lazzaretto le iniziative per i bambini,  al Ghetto i progetti per la città, a Villa Muscas la gastronomia. Ma le associazioni potrebbero, appunto, suggerire soluzioni differenti.
Di cinema la Puggioni ho parlato poco e solo al termine del suo intervento per precisare che lo sportello della Film Commission, affidato all’ Assessorato alle attività produttive è in stand by in attesa di maggiori indicazioni da parte della Fondazione regionale.
 
L'incontro con gli operatori culturaliPertanto sembra di poter concludere che per il cinema al momento non ci sono progetti chiari. Aspettare le decisioni e i provvedimenti dell’Assessorato regionale, che vanno avanti a rilento, non ci sembra una buona soluzione; dalla Giunta Zedda ci saremmo aspettati maggiore autonomia, rapidità e attenzione per un settore che, non ci stanchiamo di scriverlo, può significare posti di lavoro e tanta promozione per la nostra città.
Inoltre ci chiediamo se l’Assessore abbia preso in considerazione il fatto che in città non esiste uno spazio pubblico e moderno dove poter svolgere le iniziative cinematografiche e fare le proiezioni. Per ora le associazioni culturali devono affidarsi allo spazio Odissea e a quello davvero angusto della Cineteca. Difficile allo stato poter pensare a un festival del cinema che integri cultura e turismo e lanci Cagliari in una prospettiva internazionale.
 
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14 marzo 2012
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