Percorso

Girare un corto: Insane di Marco Maria Correnti

Il giovane regista siciliano racconta a Cinemecum il suo amore per il cinema – tra studi al DAMS e prime prove di regia. di Luisa Mulè Cascio

Marco Maria CorrentiSpesso, nel periodo di crisi che affronta il nostro paese, si disserta pesantemente sui tagli che la cultura ha subito e sull’impossibilità, da parte di artisti e professionisti del mondo dello spettacolo, di poter portare avanti progetti con qualità e bravura.

Insane” (titolo provvisorio) ribalta un po’ questo concetto, offrendo al pubblico un cortometraggio di alta qualità e notevole profondità psicologica, girato da un giovane regista, Marco Maria Correnti, che ha messo in piedi a costi zero una troupe di professionisti locali (tra cui spicca il nome di Rosario Neri, importante direttore della fotografia palermitano), e un cast artistico siciliano unico: da Salvo Piparo, special guest, a Dario Frasca, a Gero Guagliardo, ad Annandrea Vitrano, a Roberta Murgia.
Suggestive anche le location, divise tra Palermo e Misilmeri, in cui spiccano noti affreschi palermitani, come Villa Whitaker, set del film “Johnny Stecchino” di Roberto Benigni.

Annandrea VItrano e Dario FrascaLa vicenda gira intorno a Guido Accorsi (interpretato da Dario Frasca), un giornalista, che, diviso tra il suo lavoro e la sua vita coniugale con Alessandra (Annandrea Vitrano) decide di investigare più approfonditamente sul caso di un certo Ispettore Riva (Salvo Piparo), attualmente rinchiuso in una clinica privata. Aiutato dall’amico poliziotto Stefano (Gero Guagliardo), Guido riuscirà a trovarsi faccia a faccia con Riva, un momento topico che cambierà il corso degli eventi…

Proponiamo ai lettori di Cinemecum.it, un’intervista esclusiva al regista di Insane, Marco Maria Correnti (Fotografie di Alessandro Alaimo, cinematographer)

Salvo Piparo e Dario FrascaRacconti il suo percorso professionale e la sua carriera
Ho iniziato a lavorare come attore nel 2003 nel film “Miracolo a Palermo” di Beppe Cino. Da quel momento ho capito che il cinema era tutta la mia vita… Ho intensificato gli studi di recitazione, continuando a lavorare come attore per il cinema, la televisione e il teatro per diversi anni. Questo mi ha dato la possibilità di lavorare con attori e registi importanti che mi hanno insegnato davvero tanto. Durante il mio percorso professionale, però,  ho sentito la necessità di muovermi sia davanti che dietro la macchina da presa. Così, dopo la maturità classica, mi iscrissi al corso di laurea in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), nel quale mi sono laureato. Durante gli studi universitari ho frequentato la scuola di cinema “Michele Mancini”, dove presi il diploma in regia e direzione del doppiaggio. Ho diretto il film di diploma “B-alarm” e da quel momento ho lavorato in diversi film, stando sia dietro che davanti alla macchina da presa, come avevo sempre sognato di fare, assistendo anche alla regia diversi maestri, per ultimo Pippo Gigliorosso nel suo film “Ore diciotto in punto

Rosario Neri, direttore della fotografia, Gero Guagliardo sul setCome nasce il progetto per il cortometraggio  “Insane”?
Tutto partì da un sogno che feci una notte, nel quale si manifestò il personaggio principale, Guido. Scrissi la sceneggiatura di “Insane” circa due anni fa, ma la sentivo ancora lontana. Come se non mi appartenesse. Così decisi di lasciarla nel cassetto finché non avessi trovato delle idee che più si confacessero a ciò che avrei voluto raccontare, che più rispecchiassero la dinamica narrativa che avevo in testa e che non riuscivo ad esprimere. Raggiunto il mio obiettivo, ho atteso di poter avere a disposizione un cast sia tecnico che artistico di professionisti di alto livello, in modo da garantirmi una maggiore qualità, dal trucco ai costumi, ecc…
Ho aspettato tra tutti il maestro Rosario Neri, direttore della fotografia, perché  mi resi subito conto che il percorso narrativo che doveva essere rappresentato dalla luce non era per niente semplice da realizzare. Una volta che la mia troupe era pronta a partire ho deciso di iniziare le riprese.

Annandrea VItranoQuali sono state le scelte registiche per la resa del cortometraggio?
Una macchina da presa che scruta all’interno dell’animo del personaggio principale, che racconta i suoi stati d’animo attraverso giochi di prospettive e suggestioni. Il pubblico è portato a seguire ogni sua mossa, ogni suo sentimento. David Howard parlerebbe di “Macchina da presa onnisciente”. Detto questo, io odio i “barocchismi” e gli orpelli registici narrativamente futili, per cui mi sono concentrato su una regia essenziale e pulita, che dà allo spettatore la possibilità di leggere all’interno delle inquadrature senza essere troppo distratto da estetismi  invasivi e poco funzionali.

Qual è stato il lavoro per la resa della psicologia dei personaggio?
Col personaggio principale, interpretato da Dario Frasca, così come con tutti gli altri, abbiamo lavorato davvero tanto. Ci siamo incontrati più volte prima di cominciare le riprese. Abbiamo provato e riprovato. Il lavoro non era semplice. Loro sono stati straordinari e io spero di essere stato in grado di far uscire dalla loro interpretazione ciò che vorrei arrivasse al pubblico.

La truccatrice Cetty Lo Cascio e l'attrice Roberta MurgiaCom’è stato, secondo il suo parere, lavorare con la troupe e col cast artistico per la realizzazione del cortometraggio?
Lavoro con questa troupe ormai da diversi anni. Credo che possa permettermi di definirci una squadra ormai. Lavoriamo in armonia e simbiosi. Il set va avanti che è una meraviglia. Ci si diverte e si lavora seriamente. Come ripeto ho la fortuna di avere accanto professionisti di altissimo livello e persone straordinarie dal punto di vista umano. Per cui tutto diventa semplice quando sono queste le condizioni.

Quale sarà il futuro del cortometraggio?
Il corto verrà spinto il più possibile all’interno dei circuiti festivalieri nazionali e poi…chi lo sa…

 Dario Frasca e Roberta MurgiaQuali saranno i suoi prossimi progetti?
Adesso credo che mi tocchi tornare sui libri per prendere la specialistica in “Teatro, cinema e spettacolo multimediale”; dopo aver preso la prima laurea mi sono accorto che non si smette mai di studiare e imparare, per cui ci tengo a prendere la seconda laurea. Per quanto riguarda il lavoro ho già  qualche idea su una nuova sceneggiatura. Questa volta si tratterà di un lungometraggio, dal quale però estrapolerò prima un corto…

19 febbraio 2014

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